Aaaaah, qui la
situazione è pregevole per impostazione e per risultato. Non ricordo
altri casi altrettanto riusciti di esercizi di stile in cui la
regola è "Fai un disco in cui ogni brano sembri un film" (a parte le
colonne sonore, ovviamente, che comunque spesso non obbediscono a
questo criterio).
Oserei dire "prima dell'ascolto leggi il seguito e - poi inforca le
cuffie, chiudi gli occhi, e accendi lo schermo che è in te".
Ogni brano sembra un film, ma, ulteriore pregio, non sembra un
genere (il western, la commedia, la spy-story), ma sembra un vero e
proprio film, con il suo titolo, la sua storia, la sua atmosfera, i
personaggi che dialogano (li vedi davvero), insomma, UN VERO film,
proprio quello lì. Di suo pertanto è una bella sorpresa, si capisce.
Poi in realtà il risultato diventa un po' ripetitivo e alla lunga
meno efficace. Genere ibrido tra funk, strumentale, rock e jazzpop,
non è altrimenti definibile se non con una categoria tutta sua (Movies).
Per i frettolosi, poi, il secondo disco è musicalmente meglio del
primo, ma coglie meno l'originalità e l'immediatezza della cosa.
Nonostante l'interesse finisce subito, è unico e geniale.
(Gnappolo,
05/07) |