Avere ignorato
chi fosse Cesare Basile fino ad ora è stata buona cosa, credo,
perché la sorpresa è stata probabilmente più bella.
L'apparenza del cantautore che vive solo di testi complessi e
forzatamente originali viene spesso e volentieri spazzata via da
chitarre elettriche dosate in modo deciso. Spesso, quindi, le
canzoni prendono il largo e diventano molto più godibili. I suoni
delle chitarre, poi, sono bellissimi: metallici, vibrati, spaziosi.
Un esempio su tutte: Senza sonno (traccia 5). Nada (se sbaglio vado
in esilio) fa capolino e, dopo un inizio lieve, la canzone esplode e
la voce di lei pure. Gran godimento.
Non li ho ancora ascoltati bene, se non in qualche riproduzione
casuale, ma azzardo: verrebbe un paragone con Tetes de bois, ma qui
c'è molta meno spocchia.
(Pazoozo,
05/07) |