Radio session con
intervista in mezzo, sulla quale non posso dire nulla, perchè non
capisco un'acca (se dovessi proprio dire, siccome l'ho ascoltata, in
sintesi "Interview" è gran risate e un po' di spocchia reciproca...
ma che voce, signora mia! Scioglie tutte le intervistatrici).
Il sound da radio session è fantasctico, con il rimbombo del basso
nella cassa, la voce appena sotto-equalizzata e un'esagerazione di
strumenti che da studio nemmeno sai che ci sono (UN hammond, e direi
forse addirittura TRE chitarre).
I'm playing easy è bellissima, pulita, perfetta per qualsiasi
incipit. Dopo una zoppicante "Redondo beach" rovina un po'
l'atmosfera, soprattutto per questioni del clavichord Bontempi e di
un arrangiamento mai stato a prova di bomba, in più lui si sgola per
nulla, un paio di stecche del batterista... no, ci vuole un cambio
di rotta.
"Noise is the best revenge" soddisfa ogni bisogno, dopo flop e
intervista, è una specie di super-icona di Morrissey: acutini che
intervallano melodie decrescenti e riff delle chitarrone. IL sound
da radio session non migliora il tutto, ma non ci si rimette
comunque.
Finiamo subito, perchè "It's Hard to Walk Tall When You're Small" è
brevissima e vola via, per l'infamia di chi ha segato il
registratore in quel momento. Magico il ritornello, che parte con un
irresistibile "Hey, gringo!" (pron. hei gwingao). Non fosse
intewwuptus...
Voto: 8 a Morrissey, 5 al collettore segaiolo.
Giudizio: ancora, ne vogliamo ancoraaaaa!!!
(Gnappolo,
06/07) |