Dio dio dio, che
pace, che armonia, che semplicità bucolica, che universalità...
Sembra il primo premio al concorso "Ehi, fratello dei fiori, fai un
disco che non dia fastidio a nessuno e pace universale", ma in
realtà un po' irrita, perchè lui canta così "flat", ma così flat...
(cioè senza modulare la voce). A dire il vero tutta la musica,
melodie, ritmica, arrangiamenti scivola via, senza un tremolo, un
grumo narrativo, uno scatto, o una (dico una) incertezza o
variazione di volume o di tono o di intensità emotiva, niente.
Come quello che va a una festa, invitato speciale della serata, e
nessuno si accorge che c'era, e nessuno si chiede dove sarà finito,
e fanno senza.
A parte la premessa da disco terribile, in realtà il prodotto non è
urendo, no, no no no per niente. Per un 75% potrebbe essere
catalogato tra Cat Stevens e Simon&Garfunkel, o tra gli ascendenti
di quei due lì, gli svedesi odiosi (kings of convenience). Il
rimanente 25% va nell'onda lunga della psichedelia un po' folk un
po' country, tra Grateful Dead e David Bowie, ma con questa voce a
salve, efeba, eunuca, che viene da stropicciarsi le orecchie,
"sostituisci le cuffiette, che magari c'è un'interferenza"... No,
chiaro, è anche il 73, mica è una cretineria, siamo tutti
alternativi e bravissimi...
Solo che a me non va giù, nonostante la confezione e il lubrificante
a base acquosa, non riesco a dare il giro. C'è pure una canzone "Andalucia"...
Voto: il professore è incompetente, e dà dal 5 al 6 (sa, l'impegno
del ragazzo...)
Giudizio: potefa fare non di più, non di meglio, ma di altro.
(Gnappolo,
06/07) |