Prendiamo un bel
po' di canzoni belle, tipo di BDB o altri inglesi strani, tipo Moby
post-Play, quel genere non ben definibile, e che nel peggiore dei
casi finisce ad essere scambiato per i due cosi, lì, quelli del
nord, i kings of convenience... Ma fin qui (come diceva uno) tutto
bene.
Poi facciamone degli arrangiamenti molto raffinati (ma accessibili):
un bel contrabbasso, un paio di violoncelli, e due corni, un
trombone, lo xilofono di quand'ero bambino, poca elettronica in
vista (giusto la Casio di quand'ero bambino, che fa revival), un
campanello e il triangolo.
E poi il cantante, che ha una voce un po' stridula, spesso va in
falsetto, ma non è complessivamente spiacevole. Tranne che, tranne
che in un paio di pezzi (la 1, la 2, la 10) arriva uno dei Bee Gees
e se ne impossessa, lo costringe a cantare proprio come i Bee Gees e
si fanno un bel duetto. Penoso, da un lato, perchè non è robaccia in
stile Beegees (con tutto il rispetto), curioso (di meglio non si può
dire) dall'altro, perchè dà una qualche dignità ai Beegees...
La 7 "Carrying a stone" è un bel capolavoretto, con un gran
crescendo e un ritmo serrato ma la canzone resta (chissà come) un
po' lì, sospesa a metà tra vado e nonvado. Un altro capolavoro
(anche questa sembra scritta da BDB proprio) è la 9 "And I Won't
Cause Anything".
Giudizio OTTIMO PER LE SERE DI PRIMAVERA.
(Gnappolo,
04/07) |