monumenti (ai) caduti: gussago

Per la rassegna dei patrii monumenti cui arrise la mano felice dello scultore, oggi è il turno di Gussago.

Consacrato agli alpini, che dalla veglia in armi passano alle opere di pace, il monumento, caratterizzato per armonia ed eleganza, mi consta di: padellone parabolico per la ricezione della televisione svizzera, cavettone arcuato di connessione con l’antennone analogico per la ricezione dei canali locali di televendita di tappeti, pennone monco con bandiera invisibile e miniatura dell’empire state building liquefatto alquanto, in primo piano. Secondo quanto mi hanno detto in Comune, è prevista l’aggiunta del decoder entro la primavera duemilaundici.

Tecnologia acciaieristica applicata alla tradizione delle forze armate, nel corso dell’annuale festa degli alpini il padellone viene utilizzato per la preparazione del vin brulé in quantità spasmodica, necessaria allo svolgimento soddisfacente della festa. Utile e dilettevole.

  • siu
    Feb 4th, 2011 at 12:34 | #1

    Ammiro la tua sbrigliata fantasia trivigantica, io come l’ho visto ho pensato ad un vomitatoio, e lì mi sono fermata.

  • trivigante
    Feb 4th, 2011 at 17:27 | #2

    Sempre troppo buona, cara Siu, ma non ho inventato davvero nulla: tutto merito dell’artista, come sempre in questi casi in cui pensano a briglia sciolta.

  • Feb 4th, 2011 at 23:34 | #3

    Non capite nulla insipienti. Non vedete che è un magnetone che tutto risucchia? E’ una scena di grande impatto drammatico. ll povero empire state building stenta a mantenere la sua base e i due riccioloni non sono altro che un gabbiano sovradimensionato strappato viulentemente dalla sua grondaia, con un’ala già afflosciata per la tristezza. Le siepine e i geranietti poi sono incantevoli.

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