con lieve moto (ancora)
Qui si continua a ballare, e di molto.
Va bene Leopardi, va bene la filosofia, va bene la consapevolezza ma comincio a essere nervosetto, specie quando arrivano le spinte forti. Che poi restano nelle gambe, tutto è fermo e a me pare che ondeggi comunque.
Secondo l’INGV la situazione attuale – che cambia di minuto in minuto – è questa, da undici giorni a questa parte:
Quello che oltre a tutto inquieta è la sequenza, questa è stamattina soltanto, finora [data-ora (UTC, quindi due ore indietro rispetto a noi)-magnitudo della scossa]:
Barcolliamo, pensando alle persone in Emilia.
Ecco, oggi ho proprio il mal di mare. Sia per le tante scosse che si percepiscono bene, qui a Bologna, sia per quelle che ti scuotono senza che te ne accorga, sia per il clima generale, davvero triste.
Vedere tanta gente scendere per strada, qui nella piccola metropoli, a riepmirsi le piazze, inizia a inquietare.
In effetti comincia ad essere davvero preoccupante la situazione, anche dove finora non ha fatto grossi danni, per quanto a dire il vero due ore fa arrivando a Venezia c’erano i giardini adiacenti Piazzale Roma, il terminal autobus, transennati perché è crollata una delle due statue all’entrata. Sfiorata una signora. In Emilia è un disastro. Questa cosa che l’Emilia è zona sismica mi è proprio nuova… Pensavo una cosa riguardo alle immagini di questi giorni: i soccorsi staranno, immagino, facendo quello che possono, ma questa volta senza lo strombazzamento avvenuto con il terremoto dell’Aquila e la calata spettacolare, immonda, sciacalla, vergognosa, infame della corte dei miracoli berlusconiana.
Qualche bastardo che ride da qualche parte ci sarà sempre.
Vuoi per gli appalti per la ricostruzione, vuoi perché è stronzo (http://www.repubblica.it/cronaca/2012/05/29/foto/sisma_gaffe_groupitalia_la_rabbia_degli_utenti-36131471/1/).
Ciò non toglie, in effetti, che forse stavolta nessuno avrà il coraggio di farci un G8 o G20 e di andare settimanalmente a raccontare coglionate. Si spera.
Paura paura paura, ragazzi.
Stamattina facendo colazione, il biscotto fermo a metà gargarozzo, sentendo tintinnare le bottiglie in alto sull’armadietto, meditando scappo o non scappo, e, guardando l’orologio della cucina sulla parete davanti a me, che pareva l’unica cosa ferma e inesorabilmente fissa, ho pensato che qualcuno,in quel preciso momento, ci stava rimettendo le penne.
Ero seduta al computer e non stavo mangiando, ma ho pensato più o meno la stessa cosa, via via che la scossa cominciava a somigliare troppo a quella precedente e devastante.
E se non viene accolto l’appello ad annullare la parata del 2 giugno (la parata!!?!! in Corea siamo) e a devolvere quei soldi ai terremotati, mi sa che m’incazzo.
E tocca pure vedere che Groupalia non è rimasta sola a lungo:
http://mazzetta.wordpress.com/2012/05/29/terremoto-e-sciacalli/
Come ve la siete passata con quello di stanotte? Io… ciumbia!! Ma per fortuna se non altro è durato poco.
Qui s’è sentita lieve, devo dire, e ammetto che l’abbiamo confusa nella pletora di scosse e scossine che quotidianamente ci allietano. Ci si abitua davvero a tutto.