il quarantaquattresimo dodici dicembre
Stessa data, stessa foto, stesso post, sempre la stessa cosa, dannati a una memoria che nessuno voleva avere.
E ci è andata pure bene, che poteva capitare un nome su una lapide.
Tocca essere contenti della normalità, di questi tempi.
Sono 44 anni che si rinnova una profonda tristezza, che non può nè vuole finire.
(Anche) perchè non finisce mai l’impunità dei colpevoli di questa e delle altre stragi, in un Paese in cui niente è normale, nè potrai mai esserlo, all’insegna della mostruosità di tali e tante ormai definitive impunità.