accetto all’istante

Leggo un articolo che racconta la vicenda di Angelo Ferracuti e in particolare la scrittura del suo Andare, camminare, lavorare. L’Italia raccontata dai portalettere (Feltrinelli, 2015), quando venne convocato da Pier Luigi Celli, senior advisor dell’amministratore delegato di Poste:

Come resistere a un cum modem? Chiaro che uno accetta al volo. Suppongo l’intervento di un correttore, non mi raccapezzo. Non ci vorrebbe l’ablativo? E se anche fosse accusativo, che poi boh?, magari modŭm? Ma poi chevvordi’? Forse non afferro io, sto facendo colazione, non ci arrivo. Oggi provo, lo dico in riunione, vediamo che succede. E comunque: «cum modem». Vediamo se accettano all’istante ma temo di no, sono sviluppatori, capiranno altro. Bel lavoro, comunque, quello di Ferracuti.

i tuoi luoghi detti da lui

Uno, me, si dà un certo daffare e riesce con un certo sforzo a dare una qual consistenza al proprio tempo e, se possibile, a lavorare ancor meno del solito. Gugol questo lo riconosce e mi accorda tre paesi, alcune città e parecchi luoghi, nuovi pure. Bene, almeno lo sforzo.

Ma tutto ‘sto sforzo per cosa, in dettaglio? Certo, sono stato a Berlino, Amsterdam, Haarlem, Leida, Delft, Bologna e così via, vediamo che dice il sistema-che-tutto-vede:

Ahah, certo, chiaro. Alla fine Berlino è una piccola Rozzano, con un Antonazzi e qualche sparo in meno. Ma chemme movo affà?

e il suo diabolico cane

Chiaramente stasera sto a casa, perché ho trovato questo film:

La trama in molta sintesi: in Romania, alcuni soldati risvegliano inavvertitamente il servo di Dracula e il suo diabolico cane, Zoltan. Le mostruose creature partono, così, alla volta di Los Angeles, dove vive l’ultimo dei discendenti del conte vampiro.
Bene. Poi mi chiedo: come andranno, le mostruose creature, a Los Angeles? Aereo, immagino. Chiusi nella stiva, però, se no il sole la luce poi è un casino. Allora me li immagino al banco del check in per essere impacchettate, le mostruose creature, Zoltan compreso, e andare in stiva con gli altri cani e valigioni.
Poi però mi fanno notare, giustamente, che il Conte avrà pur un aereo suo di sua proprietà. In effetti. L’avevo valutato disagiato tecnologicamente arretrato ma errore mio, se l’aereo ce l’ha pure Wonder Woman, ben più vecchia, figuriamoci il Conte.

Aggiornamento: ho trovato l’aereo del Conte, anzi l’ha trovato E., grazie.