Goduria.
Mese: Settembre 2015
in partenza al binario quattro
È uscito il nuovo disco di David Gilmour, Rattle That Lock. Ora farò quello che non dovrei mai fare, ovvero giudicare il lavoro altrui da un ascolto distratto: pallosetto, direi. Ma il singolo, Rattle That Lock, a me pare cominciare con un gingle noto, non è forse quello delle stazioni dei treni francesi? Tipo degli annunci SNCF? O vaneggio?
yippeee
È uscito, che goduria, grazie o signore dei dischi che mi hai tenuto in vita fino a oggi (e proteggi e mantieni sempre Emily Haines, per favore).
part of the hoax
Sabato si va a vedere Dismaland, finalmente. Con un breve giro a Bristol, a comprare cartoncini. ovvio.
Comunque, come ogni bravo visitatore che vuole il massimo dall’esperienza decido di acquistare i biglietti in anticipo sul sito: carte di credito varie perché non si sa mai, paypal, dito sul maus, ora giusta, ci sono. Aprite pure le vendite.
Lo dico in qualche maniera modesta ma sono un discreto professionista degli acquisti di biglietti onlain, quindi non temo nulla.
Ebbene? Dopo un’ora e mezza in cui il sito mi ha comunicato quattro volte di non aver portato a buon fine la pratica di pagamento, due crash completi, liste di attesa che sparivano e ricominciavano, una lentezza disarmante, a un certo punto è andato tutto in sold out. Cazzo.
Quindi: niente biglietti. Frustrazione. Come può essere?
Poi un dubbio, forse un’illuminazione: una ricerca, breve.
“Banksy’s Dismaland: is the ticket frustration part of the experience?“, il Guardian. “People wanting to buy tickets for Banksy’s new Dismaland show have been finding it impossible and the question being asked was: is the miserable frustration meant to be part of the experience?“.
Ma certo, che imbecille, imbecille, superimbecille: ecco l’esperienza, io come un cretino con una carta di credito in mano che mi incazzo, frustrato, perché non riesco a pagare.
Quell’uomo è, ancora una volta di più, un genio.
(Speriamo di trovare i biglietti alla biglietteria, per poter comprare un palloncino).
congratulazioni
Sciapò, con ammirazione.
il nostro progenitore ordinato
Scoperto in Sudafrica l’Homo naledi, specie umana finora sconosciuta.
La particolarità di questo ominide è che, a quanto ne sappiamo, viveva in una valigia.
E che aveva un sacco di ossicini in più, rispetto a noi. Forse erano di scorta.
9/11
Non mi piacciono i memoriali contemporanei, perché intrisi di retorica media, cioè misurata; i memoriali risorgimentali, per dire, sono più significativi perché eccessivi, epici, eroici, tutto insieme purché esagerato. Pugnaronvi alla nobile morte.
Nella World Trade Center Plaza a New York hanno costruito, sui perimetri delle basi delle due torri, due vasche di marmo nero, per ricordare i caduti.
L’acqua scivola sulle pareti senza fare troppo rumore e poi scivola di nuovo all’interno del quadrato al centro, sparendo dove non si vede. Sulle balaustre che circondano le vasche sono incisi i nomi dei caduti, disposti secondo criteri di relazione tra loro.
Per essere chiaramente uno spazio irrisolto, e tale sarà finché il ricordo sarà vivo, devo ammettere che è emozionante, nel senso che la sensazione di vuoto fisico che le vasche creano si percepisce chiaramente, la mancanza di qualcosa (per i newyorkesi anche di qualcuno, chiaramente) è ciò che io ho sentito di più.
Fa anche impressione quanto siano piccole, nel senso che la base delle torri era un quadrato di cinquanta metri suppergiù, il che visto da vicino è uno spazio piuttosto ridotto (il concetto è piuttosto ovvio, visto che costruiscono per questo motivo in verticale ma ammetto che da vicino fa un certo effetto) ed è difficile farlo collimare razionalmente con i 2.983 nomi incisi sulle placche.
A ogni modo, io ho trovato il memoriale pienamente riuscito, coinvolgente per l’assenza che demarca, lo stesso precipitare dell’acqua in un luogo inaccessibile e che non si vede dà il senso della sparizione, insomma un memoriale contemporaneo significativo, che mi ha dato da pensare. (Le foto sono mie, spero diano un’idea).
11 de septiembre de 1973
«Lavoratori della mia Patria, ho fede nel Cile e nel suo destino. Altri uomini supereranno questo momento grigio e amaro in cui il tradimento pretende di imporsi. Sappiate che, più prima che poi, si apriranno di nuovo i grandi viali per i quali passerà l’uomo libero, per costruire una società migliore».
(Estratto dall’ultimo discorso radiofonico di Salvador Allende, poche ore prima della sua morte, l’11 settembre 1973. Figura controversa ma senz’altro un simbolo).
lo scambio di libri in tedeschia
In Germania il book crossing è preso molto seriamente ed è, pure, piuttosto utilizzato.
Capita infatti abbastanza spesso, girolando per città tedesche, di incappare in punti di prelievo e deposito, come questo a Heidelberg.
O questo ad Hannover.
Ovviamente perché funzioni non servono solo i lettori ma un alto grado di civiltà e rispetto della cosa comune che non è facilissimo trovare in tutti i paesi.
Civiltà + amore per la lettura, mmm, una combinazione esplosiva.