Repubblica inserisce un video calcistico sul sito e partono i commenti:
E avanti, di fioretto in fioretto, per imparare ad adeguare lo stile al registro.
Repubblica inserisce un video calcistico sul sito e partono i commenti:
E avanti, di fioretto in fioretto, per imparare ad adeguare lo stile al registro.
Boxing Study 1805, Sergio Martinez, 2010. Foto di Howard Schatz.
Una bella foto aerea del monte Fuji, scattata sopra Shizuoka.
Il monte Fuji è, tecnicamente, uno stratovulcano, collocato sulla faglia tra la placca euroasiatica, la placca di Okhotsk e la placca delle Filippine. L’ultima eruzione è del 1708 e da allora il vulcano è in fase di quiescenza: l’eruzione Hōei si manifestò tra la fine del 1707 e l’inizio dell’anno successivo, periodo nel quale il vulcano eruttò circa 800 milioni di metri cubi di cenere che ricoprirono Tokyo sotto una spessa coltre.
Il monte Fuji è la montagna perfetta da disegnare, ovvero la montagna come la disegnerebbe qualsiasi bambino. Eccola in tutta la sua bellezza dal satellite:
Non molto alta (3.776 m), è comunque la montagna più alta del Giappone. Sapevamolo.
Il 21 ottobre (il 30 da noi) uscirà nei cinema Before the flood, che è un documentario prodotto, interpretato e narrato da Leonardo Di Caprio, oltre che da Martin Scorsese, con lo scopo di investigare lo stato di salute del pianeta e l’avanzamento dei cambiamenti climatici.
Prodotto e diffuso in collaborazione con National Geographic, sarà diffuso in tutto il mondo e il trailer è qui. «Voglio sapere fino a dove ci siamo spinti e cosa possiamo fare», dice Di Caprio a un certo punto del film. Chissà se servirà, chissà se aiuterà la causa, chissà se parlare con Papa Francesco sarà servito a qualcosa, lo spero e sono grato a Di Caprio che si sia impegnato su altri fronti oltre ai film, belli, e alle modelle, bellille pure loro.
Magari ci scappa pure che vince l’Oscar, sarebbe buffo, adesso.
Cronofotografia di un esercizio alla barra orizzontale, 1906. Foto di Georges Demeny.
Pare che Buscemi, negozio niuiorchese specializzato in scarpe di superultralusso, abbia prodotto la scarpa più costosa del mondo, le Diamond Sneaker, alla modica cifrina di 132mila dollari. Va da sé che nemmeno ad averne da buttar via.
Comunque, una spesina da loro si può sempre fare, un paio di modiche ciabatte da sciampàgn, una cosetta così (le evidenze sono mie):
Che poi le Marche sono qui e nessuno di noi, bestie!, sa di avere in casa un tesoro così. Sempre così, a buttarci via da soli, noi.