Udio, Capitan cosa t’è successo?
Tutto bene?
Udio, Capitan cosa t’è successo?
Tutto bene?
Il mio amico Sergio non dice molte cose (pregio) e quelle che dice sono sempre notevoli. Ecco l’ultima, che apprezzo particolarmente per approccio e sintesi fulminante:
Lo potete trovare qui, se desiderate.
Ora ho anch’io un’idea più precisa, grazie.
«Se capire è impossibile, conoscere è necessario» diceva Primo Levi.
E così sia, dunque, ecco qualche film consigliato, tra i più recenti:
– La verità negata (Denial, 2016): film di cui ho già parlato (qui), è il racconto del processo sostenuto dalla storica Deborah Lipstadt nel 1996 contro il negazionista David Irving.
– Lo Stato contro Fritz Bauer (2015): il procuratore tedesco Fritz Bauer, visto il disinteresse del proprio paese per la cattura di Eichmann, decise di rivolgersi direttamente al Mossad per catturarlo. Ma fu alto tradimento.
– Il figlio di Saul (2015): la storia di Saul, membro di un Sonderkommando ad Auschwitz. Film straordinario, se avete un cuore non dormirete.
– Un sacchetto di biglie (2017): dal romanzo di Joffo, il remake del film del 1973; due bambini devono attraversare la Francia occupata per raggiungere i fratelli nel territorio libero.
– The Eichmann Show (Il processo del secolo, 2015): come riprendere in televisione il processo a Eichmann? Crollerà, a un certo punto? Film molto bello e intenso.
Ci sono piccoli dettagli – piccoli, insomma – che fanno la differenza, di solito non si notano al primo sguardo ma la testa, da qualche parte, li registra comunque inconsciamente, recuperandoli poi in fase di giudizio.
Per esempio, un interessante confronto.
Intendiamoci, per una questione di chiarezza delle cose io preferisco il trono, l’oro, l’ermellino, Ratzinger, le babbucce di Prada e la foto di sinistra. Almeno le cose sono evidenti, io so come mi devo comportare e, di conseguenza, non ci sono fraintendimenti.
«Un mondo che si considera prospero e civile, segnato da disuguaglianze e squilibri al suo interno, ma forte di un’amministrazione stabile e di un’economia integrata; all’esterno, popoli costretti a sopravvivere con risorse insufficienti, minacciati dalla fame e dalla guerra, e che sempre più spesso chiedono di entrare; una frontiera militarizzata per filtrare profughi e immigrati; e autorità di governo che debbono decidere volta per volta il comportamento da tenere verso queste emergenze, con una gamma di opzioni che va dall’allontanamento forzato all’accoglienza in massa, dalla fissazione di quote d’ingresso all’offerta di aiuti umanitari e posti di lavoro».
Saggio sulla realtà contemporanea? No.
«Potrebbe sembrare una descrizione del nostro mondo, e invece è la situazione in cui si trovò per secoli l’impero romano di fronte ai barbari, prima che si esaurisse, con conseguenze catastrofiche, la sua capacità di gestire in modo controllato la sfida dell’immigrazione».
Alessandro Barbero, Barbari. Immigrati, profughi, deportati nell’impero romano, Bari, Laterza, 2007. Un saggio molto documentato, complesso, tutt’altro che divulgativo che, a parer mio, dice molte cose utili anche per il presente.
Settimana scorsa, scendendo dai gradini della Stazione centrale.
Milano, chiaro. Quei brevi momenti in cui serve essere veloci.
Adoro i cinesi, spero non imparino mai davvero la nostra lingua.
(Grazie ad A.).Domani vado a Danzica. Biglietto preso un po’ di tempo fa, certo non immaginavo i recenti fatti che hanno coinvolto Pawel Adamowicz, il sindaco della città accoltellato a morte durante una manifestazione.
Sostenitore dei diritti della comunità Lgbt e dei migranti e rifugiati, era uso ripetere: “Danzica è un porto e credo debba sempre essere un rifugio per chi arriva dal mare”. Molto più che una rarità nella Polonia odierna e ancor di più, per questo, una grande perdita per le persone civili di tutta Europa.
Da Danzica sono partite molte cose nel nostro tempo e questa è davvero grave, perché alimentata da un clima terrificante per tutta Europa. E Salvini ne è responsabile, tra gli altri. Non si pensi a un singolo pazzo, bisogna davvero stare in guardia e attivarsi ora che si può.
Tolino, nonostante il nome, è un ereader superiore agli altri per un motivo principale, almeno per me: esporta in automatico in un file di testo tutte le evidenziazioni e le note create man mano nella lettura, inserendole in ordine cronologico e aggiungendo l’intestazione della fonte. Meraviglioso.
Potrà parere poco ma per me che prendo note sui libri per poi scriverne qui è a dir poco fondamentale.
C’è un modo, però, per attivare una funzione simile anche in Kobo, più o meno su tutti i modelli. Ecco come:
[FeatureSettings]
ExportHighlights=true
A questo punto, se il tutto è stato fatto correttamente, sarà disponibile un’opzione ulteriore nel Kobo: tenendo premuto su un libro nell’elenco dei titoli sarà possibile esportarne le annotazioni.
Notazioni negative rispetto alla funzione in Tolino: Kobo chiederà ogni volta come salvare un file ed è meglio fare un file diverso per ogni libro. Qualora si usi un nome di file esistente, Kobo sovrascriverà il file meno recente, di fatto cancellandolo.
Insomma bene ma non pari: visto che ormai non poco tempo fa Kobo ha acquisito Tolino, si spera che le cose migliori vengano mantenute di qua e di là. Nel frattempo, va bene così.
‘Questo’ è il ministro della giustizia (minuscolo) Bonafede, che pubblica un video sull’arrivo di Battisti in Italia e sulla sua conduzione a Rebibbia pensando di essere in un reality, colonna sonora compresa.
Nessun rispetto per Battisti né come persona né come prigioniero e futuro detenuto, nessun senso di decenza, il tutto è orrendo e stupido.