Un divertente video realizzato dagli studenti del College of Art and Design di Ringling in tema ‘arte e censura‘.
Spassoso senz’altro, ben realizzato, secondo me ha il difetto delle cose che fanno i giovani oggi: divertenti, carine, esteticamente accattivanti, simpatiche ma senza il messaggio. Capisco la suora, capisco i riferimenti, pochi, capisco il coraggioso e dedito guardiano, ma qual è il messaggio sulla censura? D’accordo, censura no bella, ma poi?
Mi scappa l’occhio sui titoli di coda di una cosa qualsiasi e trasalisco vedendo il nome di un nostro connazionale. Trattasi del nome da italoamericano di seconda generazione più bello di sempre, noddubbi.
Certo, se invece dei disegnini facesse le telenovelas o il porno, sarebbe davvero il massimo.
Buona parte del succo dei romanzi rosa sta nella copertina. È un fatto. La fotografa Kathleen Kamphausen ha provato a ricreare la magia di alcune delle migliori copertine rosa con persone normali. Il risultato è davanti agli occhi, tutte ottime senza aver perso nulla dell’intensità e dell’ardore iniziali.
Se uno fosse nel 1995, mancasse poco a natale, si trovasse per ancor più fortuna a passare da Berkeley, meglio ancora al Community Theater, e per sorte strepitosa avesse pure almeno un biglietto per il Live 105’S Fifth Annual Green Christmas Concert, allora ecco cosa vedrebbe e chi sentirebbe:
Esatto: in ordine, Radiohead, the Rentals, Toadies, No Doubt, Love & Rockets, Garbage, Billy Idol, Jawbreaker, Sonic Youth e Oasis. Un bel programmino natalizio, invero. Difficilmente ripetibile per una serata. Gli anni Novanta avevano sorprese musicali del genere.
Plurilocale panoramico in stabile anni Trenta con ascensore, bellissime finiture originali, spaziosa camera da letto, libero da subito, quartiere caratteristico, zona comoda a tutti i servizi e vicinanza alla metropolitana, ideale come investimento, vendesi. No agenzia.
Settecentosettanta milioni di dollari è la richiesta, si può trattare. Contattare i proprietari, Mudabala, una società di investimenti degli Emirati Arabi Uniti, e Tishman Speyer, una società immobiliare statunitense.
Resta indiscutibilmente il più bello, art decò all’interno e all’esterno, davvero conservato. Ha mantenuto il nome Chrysler Building nonostante la società automobilistica l’abbia occupato solo fino al 1953.
Neil Leifer è un fotografo americano di sport: Sports Illustrated, Time, Life, poi quindici olimpiadi e quattro mondiali di calcio. E parecchia boxe. Muhammad Alì incontrò Cleveland Williams all’Astrodome di Houston il 14 novembre 1966, vincendo per ko tecnico al terzo round. Quando Leifer seguì Ali successe questo:
Una foto clamorosa, tanta simmetria e regolarità sono in realtà movimento, particolari ed elementi da osservare; l’attimo in cui scattare dura una frazione di secondo, Ali che alza le braccia e Cleveland al tappeto in posa perfetta. Incredibile. La foto, a ben guardare, fu scattata alla fine del secondo round, visto che Cleveland è al tappeto. Alcuni sostengono che, per agilità, tecnica, rapidità, questo sia il miglior match di Ali.
Cleveland, poi, si ritirò subito dopo il match, per fare ritorno sul ring qualche tempo dopo. Molti, tra cui George Foreman e George Chuvalo, non esattamente signorine con lo smalto, lo definirono come un pugile coriaceo e duro da affrontare ma Ali lo sconfisse abbastanza facilmente. Fu un discreto massacro, a dirla tutta; in effetti, la differenza di dieci anni tra i due non era da poco. Ali dopo questo match avrebbe combattuto altre due volte prima della squalifica di tre anni, nel marzo 1967. Un anno prima, Leifer aveva scattato un’altra foto incredibile di Ali, molto più famosa di questa, ovvero la fotografia perfetta di boxe: Ali in piedi sopra Sonny Liston a terra mentre gli grida di alzarsi e, nel triangolo formato dalle gambe di Ali in quell’istante, la faccia dell’altro fotografo di bordo ring, Scharfman, mentre assiste del tutto impotente con la macchina fotografica in basso, essendo dal lato sbagliato della scena. Fortuna.
Ed eccoli qui, tutti e tre: Ali, Leifer e la foto, vera protagonista.
Finalmente anche il mondo del metal, notoriamente chiusetto ad alcune libertà civili, comincia a sdoganare qualche concetto importante.
Proprio un bel vedere. Ed è metal tedesco, attenzione!, il che ha ancor più valore. Si segnala la collaborazione con gli Antifuchs nel disco, non so se la limonata sia compresa anche nei featuring: sarebbe bello. Se qualcuno proprio non ce la fa e lo vuol comprare…
A margine ma non troppo, pare sia in uscita il nuovo disco di Donaldo (raccolta di grandi successi, già).
Anche quest’anno, cioè alla fine di quest’anno, Balasso ha il suo messaggio:
Se fosse sfuggito, batte Mattarella di molto, sebbene anche lui quest’anno sia andato piuttosto bene. E noi sabato sera lo si va a sentire. Balasso, non Mattarella.
Quando un sessantatreenne in forma del Duemila ha la faccia di un trentasettenne affaticato dell’Ottocento.
Sto parlando del nuovo film biografico di Schnabel, Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità, nel quale Defoe interpreta il pittore. E non superficialmente: “nel film dipingo davvero, tutte le volte che mi vedete con il pennello in mano lo sto effettivamente usando” racconta l’attore. Di sicuro, riflettendo su come un attore con venticinque anni in più possa interpretare in modo credibile una persona ben più giovane, mi vengono in mente certi vecchi di campagna di quando ero piccolo io: senza denti, tutti storti, incartapecoriti, sembravano i nonni di Matusalemme. E a ripensarci oggi, probabilmente avevano meno di sessant’anni. Vedi il caldo in casa, un medico e cibo in abbondanza l’effetto che fanno?
Paolo Di Paolo è stato per più di dieci anni un fotografo de Il Mondo.
Alcune sue opere sono visibili al Maxxi di Roma.
facciamo 'sta cosa
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