JWST continua ad andare

Il James Webb Space Telescope, JWST, sta facendo tutte le cose giuste e prosegue il proprio viaggio verso il punto di Lagrange Terra-Sole L2. Le operazioni maggiori che potevano compromettere o creare problemi alla missione sono 350 e sono tutte avvenute nel modo migliore. E il merito è per buona parte di questi signori qui:

Alcuni di loro, venticinque anni fa, quando il progetto fu lanciato, probabilmente andavano alle elementari o poco più. Qui sotto un video con i Lego che dà un’idea di quanto è stato fatto per l’apertura.

Il 2021 della NASA è stato davvero un anno particolare.

invece della successione, la sovrapposizione

Max Meyer fa il fotografo a Tubinga e fa delle cose che lui chiama timelapse photo. In realtà la fotografia time-lapse sarebbe un’altra cosa ma non importa. Ha comunque abbastanza senso perché, senza essere video, il risultato è la sovrapposizione di fotografie scattate dalla mattina a notte inoltrata, dando un po’ l’idea dello scorrere del tempo meteorologico in un’unica immagine. Questo è ovviamente il lago di Resia con il campanile galleggiante.

A me non è che piacciano poi molto, perché non apprezzo l’effetto rendering delle persone, piazzate un po’ lì ed evidentemente con ombre e luci differenti, l’effetto è un po’ plastico ferroviario. Però l’idea generale ha un suo senso e non sono male da scorrere.

cheddiceilDanci?

Caro Celati,
il suo Guizzardi resta uno dei libri più divertenti che abbia letto, i giri scompisciati di un avventuriero senza famiglia scemo e scoordinato che più di trent’anni fa hanno colpito la mia immaginazione per non lasciarla più, in ottima compagnia dei personaggi di Pulci, di Ariosto, ovviamente di Rabelais, della famiglia di Durrell, degli sbalestrati cittadini di Quiriny, insomma di quella parte della vita un po’ irregolare in ombra che prediligo e di cui ambisco far parte.
Eran giusto venti giorni fa che, proprio nei dintorni di Comacchio, rileggevo i suoi racconti girovaghi della Foce, con la maiuscola, e mi dicevo che lei è proprio bravo, sia a scrivere che a raccontare che ad andare a piedi, mentre io ero lì con l’auto e con la scrittura ciao. E i posti eran proprio quelli, quelli suoi e dei suoi narratori, cioè ho guardato anche stavolta la realtà con lo sguardo un po’ stralunato e vagabondo che ho appreso, in buona parte, anche da lei.

Certo, poi lei ha fatto cose ben più serie, l’Ulisse io l’ho letto tradotto grazie a lei, mica paglia, ma resto in sostanza guizzardiano e dalle parti dell’estuario e della pianura.
Ora, caro Celati, lei è partito per un viaggio che spero sia fino in fondo uno dei suoi e io non posso che augurarle, di cuore, di camminare molto e con soddisfazione, di incontrare benzinai e baristi, di sedersi ogni tanto sul ciglio della strada a contemplare la pianura. Grazie, Celati, grazie di cuore. Faccia buon viaggio.