Vagolo per Como e vengo attratto da Porta Torre. Bella, un modello per il palazzo della civiltà all’EUR. Poi giro lo sguardo e vedo la targa dello slargo in cui mi trovo.
Certo. Scienziato. Nel delirio di una decina d’anni fa le amministrazioni leghiste cominciarono, in assenza di figure autorevoli, a intitolare scuole, larghi e vie a Miglio, ritenuto la testa pensante del movimento, nonostante Bossi l’avesse definito “minchione”, “arteriosclerotico”, “panchinaro”, “poveraccio”, “vecchio con i capricci di un bambino” e il bel “scorreggia nello spazio”. A Como perché sua città natale, a Brescia, per non essere da meno, gli dedicarono uno Yoda-busto in uno slargo in cui la gente non si ferma.
Lo scienziato ricambiò il complimento a Bossi con una pletora di amabili epiteti, “orecchiante”, “infido”, “teppa”, “arruffapopolo”, “pigmeo”, “analfabeta”, “ubriaco”, “botolo ringhioso”, “contapalle”, “Robespierre da barzelletta”, “comiziante da bar”, ma anche “mentitore arabo” e “levantino con il gusto della menzogna”, avevano litigato, ma rimangono più in mente le stupidaggini che disse in svariate interviste e in discutibili interventi: «Io sono per il mantenimento anche della mafia e della ’Ndrangheta. Il Sud deve darsi uno statuto poggiante sulla personalità del comando», molto bravo, o che l’Europa, ora nel mezzo delle invasioni barbariche, dovrebbe «mantenere la distinzione tra schiavi e liberi». Certo.
Non politologo, dunque, ma scienziato della politica, come Machiavelli, Kant, Montesquieu. Se la Scienza politica, secondo le tre caratteristiche principali definite da Bobbio, si appoggia su «il ricorso a metodologie razionali tramite cui fornire spiegazioni causali del fenomeno studiato», includere Miglio risulta davvero difficile, pur con tutta la buona volontà.
Ma i nomi spendibili e celebrabili scarseggiavano, allora come oggi, forse ancor più nella lega salviniana, per cui a Miglio andò di lusso, nonostante le stupidaggini e le volgarità venne celebrato come il primus da uno stuolo di minus, nonostante il suo apporto alla civiltà umana sia stato pressoché nullo, se non negativo. Per esser buoni pari a quello, appunto, di una scorreggia nello spazio.