mi aiuta a installare Gugol?

dr-lampwickes-amazing-mind-machine+Pronto *****(nome negozio) computer..
-Sì salve, buonasera, io ho il cervello in riparazione da voi, volevo sapere se era stato riparato…

Vorrei un microfono per un pc portatile fisso

Ma questa promozione scadeva domani?

Con questo computer posso connettermi con X-files? (Skype)

In negozio avete qualcuno che ripulisce gli appartamenti dai cavi microspia inseriti nelle pareti?

ma questo Pc ha Windows Fiesta?

Vorrei una supposta di memoria per la macchina fotografica

Svarioni in negozio di informatica, questi e molti altri qui. I negozi di informatica, come le librerie, capeggiano la classifica degli esercizi maggiormente bersagliati da refusi verbali più o meno imbarazzanti e la domanda è: perché? Credo che la risposta stia nello sforzo mnemonico eccezionale che viene richiesto al cliente medio (libreria: autore o titolo o colore copertina o prezzo o lettera qualunque nel titolo/autore; negozio informatico: assonanza qualunque con il prodotto), il quale viene sfinito dallo sforzo e inciampa rovinosamente. L’uovo, la fettina di carne, il cappello a larghe falde sono ormai conoscenze acquisite dal compratore medio. Ed ecco un esempio degli strafalcioni da libreria. Quando ci lavoravo io, in libreria, avevo delle ripercussive crisi di nervi quando mi chiedevano: “Salve, vorrei il libro presentato al Maurizio Costanzo ieri sera”. Da ciò si intuisce quale sia il primo passo per la corretta formazione dell’operatore librario.

  • trofimov
    Mar 12th, 2009 at 09:17 | #1

    Giusto ieri.
    “Sto cercando il contratto del commercio”.
    “Ecco, queste sono le edizioni pubblicate” (ben 4).
    “No, io sto cercando”, legge da un foglietto e scandisce “e-di-zio-ne Quin-ta”.
    “Forse intende…”.
    “No, no…mica quinta nel senso di quinta, ma proprio edizione Quinta”, con sicumera.
    “Mi spiace, non l’abbiamo”.
    (Ovviamente non esiste nessuna casa editrice Quinta).

  • Mar 13th, 2009 at 09:50 | #2

    Io adoro gli strafalcioni da libreria e in particolare la resistenza dei librai (meglio, dei commessi, i veri martiri) quando mettono su quello sguardo zen e si danno sempre e comunque da fare. L’ultimo strafalcione (evitato) è stato a Natale: dovevo comprare per procura e le indicazioni che mi avevano dato erano “L’ultimo libro di Grossman, si chiama _La mia fidanzata ha gli occhi da cerbiatto_”. Io vado in libreria ma chiedo genericamente “un libro di Grossman che ha la parola cerbiatto nel titolo. Mi spiace ma è l’unica indicazione che mi hanno dato…”.
    (Era “A un cerbiatto somiglia il mio amore”)

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