Zapiro contro Zuma: viva il primo
E abbasso il secondo. Jacob Zuma è il presidente del Sudafrica, ennesimo ultra-fallimento della politica dell’ANC dopo Mandela. Corrotto e del tutto inadatto a gestire il Sudafrica del dopo-apartheid, come del resto il suo predecessore Mbeki, ha assunto posizioni improponibili sull’AIDS ed è stato coinvolto, tra l’altro, in un processo per violenza sessuale. Proprio in quel processo, Zuma venne interrogato e alla domanda se fosse a conoscenza della sieropositività della ragazza che lo accusava, lui rispose di sì, rispose che l’incontro fu consensuale e che, proprio sapendo della malattia e non avendo con sé un profilattico, si fece una lunga doccia dopo il rapporto sessuale, per evitare il contagio.
Ora, a parte l’imbecillità intrinseca della cosa, il tutto assume una rilevanza pazzesca in un paese nel quale una donna su cinque è sieropositiva, una vera pandemia, e l’uso dei preservativi è fortissimamente osteggiato dalla maggioranza cattolica. Papi al super-cubo.
Jonathan Shapiro, noto come Zapiro, è un vignettista e polemista sudafricano, disegnatore di punta del Mail & Guardian (qui), il quale conduce una propria battaglia personale contro Zuma, disegnandolo – appunto – con una doccia in testa e perennemente assatanato. Poiché da un lato il Sudafrica non è esattamente un paese tranquillo e dall’altro poiché Zuma è molto potente, Zapiro vive una vita pericolosa, tra una minaccia di morte, continue cause intentate dal governo e accuse di ogni tipo e colore.
Ciò nonostante, Zapiro prosegue nella propria campagna contro il presidente e la sua cricca, rei di frode, corruzione e riciclaggio, responsabili dell’arresto della politica di integrazione razziale dell’ANC, gestori in proprio delle cose dello Stato, liberali solo quando si tratta dei propri affari personali e finanziari, disinvolti nell’agire a prescindere dalla legge.
Nel 2008, Zapiro disegnò Zuma nell’atto di stuprare una donna, personificazione della Giustizia, la quale era tenuta ferma dai compari di Zuma, ovvero il presidente dell’ANC Youth League, Julius Malema, il segretario generale dell’ANC, Gwede Mantashe, il segretario generale del SACP, Blade Nzimande, e il segretario generale del Cosatu, Zwelinzima Vavi. Sempre con la doccia in testa. Il che scatenò polemiche a non finire, Zuma chiese 63 milioni di rands di risarcimento (poi scesi a 15). Naturalmente, nonostante l’ANC sia al potere da ormai quindici anni e nonostante Zapiro sia stato per lungo tempo un attivista anti-apartheid, viene accusato dalla maggioranza di governo di essere un razzista. Perché è bianco e quindi la cosa viene facile.
Zapiro continua a vivere pericolosamente poiché continua a disegnare. Viceversa, il 6 aprile scorso la Procura generale sudafricana ha disposto la sospensione di ogni procedimento a carico di Jacob Zuma, finché ricoprirà la carica di presidente del Sud Africa. E anche in questo caso, viene in mente qualche similitudine.
Grazie per questa testimonianza caro mr t. Provvedero’ a diffondere piu’ che posso.
Storia molto interessante e sconosciuta, e purtroppo le similitudini sono davvero tante, certamene troppe.
Grazie mille Trivigante!