i monumenti (ai) caduti: montichiari due
Ancora sull’estetica monumentale applicata alla retorica patria: il caso di Montichiari.
Un alpino coraggioso nonché vivo tende la mano al compagno morente, risucchiato nel pavimento da un fenomeno – presumibilmente – paranormale, un poltergeist o l’assalto di una creatura delle profondità.
La mini-aquila in secondo piano suggerirebbe che la creatura mostruosa che vive sotto il pavimento sia austriaca, ma trattasi di evidente supposizione.
Bisogna aggiungere, poi e in tutta onestà, che l’alpino sano non pare troppo convinto del salvataggio, la mano è tesa sì ma distante e incerta, forse in lui è balenato il pensiero di essere risucchiato insieme allo sfortunato commilitone: meglio a lui che a me, par dire.
Ma no, certo che no, non può essere: l’alpino è coraggioso e difensore dei sacri valori dell’amicizia, quindi si scarti questa ipotesi insinuante. L’addebito vada alla mano incerta dello scultore, allora, come sempre avviene in questi casi. E viva gli alpini!
Beh, mi pare tu ci abbia preso comunque: non è forse l’alpino il più italiano tra gli italiani?
ci sta