11 settembre
Alcuni anni prima di morire, Pinochet decise di rendere pubblica la sua biblioteca, accumulata negli anni grazie a ingenti fondi e non certo alla perizia del proprietario. Non era raro, infatti, che i suoi librai di fiducia gli rifilassero – tra testi di valore – fondi allegri di magazzino.
Venne incaricata una signora di fare l’inventario e catalogare il patrimonio librario del dittatore, prima che la fondazione Pinochet ne prendesse possesso e la rendesse pubblica.
La signora si recò nella villa di campagna di Pinochet e si mise all’opera. Dopo alcuni giorni, il dittatore si fece vedere, la avvicinò e le chiese:
“Dove abita, lei, signora?”
“In Messico”, rispose lei.
“Ma lei è messicana?” fece lui con un’espressione strana.
“No, cilena”.
Al che lui, sempre peggio, le chiese: “Aaah, ma da quanto sta in Messico, signora?”.
“Dal 1973”, fece lei.
Lui non capì e si offrì di farle vedere la propria collezione di lenti di ingrandimento.