il punto 11
Sparare sulla Croce Rossa è sempre cosa da miseri, però certe cose bisogna pur dirle (assumo tono professionale): machimminchia scrive sui giornali? Gli analfabeti di sola andata di qualche giorno fa?
Che a Repubblica e Corriere butti male questo è certo, l’editoriale di De Bortoli di lunedì era zeppo di pronomi messi a caso – ed è il direttore! – i refusi si contano sulle dita di mille e mille mani, per non parlare delle edizioni online, e gli strafalcioni sono all’ordine del giorno.
Oggi il Corriere, cartaceo e non, si prodiga sulla questione papello inviato dalla cupolona mafiosa a non-si-è-ancora-capito-bene-chi all’interno dello Stato e, per meglio spiegare il concetto, si produce in un patetico schemino con i dodici punti salienti che i mafiosoni avrebbero messo sul tavolo della trattativa. Lo riporto qui ——>
Ora, a parte il fatto che gli schemini sono per propria natura stupidini, a maggior ragione se qualche grafico zelante si mette pure a farci lo sfondo tipo carta-usata e un po’ stropicciata, come fosse quello originale uscito dai pantaloni di Ciancimino padre (o Riina consegnò a Ciancimino un file .jpg?), se poi capita lo svirgolone tutta l’operazione va a farsi sonoramente benedire.
Ed ora, il meglio: per favore, tirate un respiro profondo e leggete il punto 11.
Cazzo, ma si può? Cosa sono, fornai? Panettieri? Biscottai? L’arresto potrebbe avvenire solo a reato ancora caldo e appena sfornato?
Ed è il Corriere della Sera, il primo giornale italiano per vendite e diffusione (a parte il caso Gazzetta, è ovvio), dovrebbe essere il più autorevole, il più rigoroso, il più… machecazzo, fragranza, all’esame di terza media uno scolaro che incappasse in uno svarione simile sarebbe sottoposto a tortura fisica nel bel mezzo dell’aula e costretto a ricominciare il ciclo scolastico dall’inizio.
O forse non più? Ecco, questo è il dubbio. Oppure il punto 11 è quello originale di Riina.
In ogni caso, per non saper né leggere né scrivere, un bel “vergogna!” irrisorio oggi non ve lo toglie proprio nessuno, amici del Corriere. Eccolo: vergogna! E disprezzissimo.
Alle cinque di oggi pomeriggio il Corriere pubblica la versione, ehm, originale del famoso papello (http://images.corriere.it/Media/Foto/2009/10/16/pizzino.jpg) e, in effetti, la ‘fragranza’ pare essere parto dello scriba mafioso (complimenti vivissimi!) e non un bisticcio del giornale.
Dunque, mi tocca ritirare gli improperi finali e mediani, sebbene avessi anche io ipotizzato la provenienza bagherina dell’errore: ritiro dal secondo capoverso in giù, specchio senza riflesso su di me, pardon, desolé.
Caro Trivigante, l’errata corrige ti fa onore, ma òh… non buttarti troppo giù! La “fragranza”, OK, è di fonte mafiosa, tu stesso del resto l’avevi ipotizzato.
Ma: 1°, gli altri rilievi ci stanno secondo me tutti, e 2°, solo chi non fa non sbaglia; e tu, minchia quanto e impeccabilmente fai… Per cui, comunque, Corriere, tiè!
Nemesi per interposta testata, Repubblica (on line) in luogo del Corriere, che tanto da questo punto di vista (sciatterie varie) non cambia molto.
Titolo:
“Tragedia familiare per Valentino Rossi
patrigno si suicida senza lasciare messaggi”
E già qua… dà l’idea che, di patrigni, Valentino ne abbia almeno una mezza dozzina. Costava tanto, metterci un “il” davanti?
Ma il bello (si fa per dire, dato l’argomento) viene a questo punto:
“L’uomo, affermato ingegnere, 52 anni, si è puntato un fucile calibro 12 al petto, regolarmente detenuto, e ha fatto fuoco.”
E no, cari amici e conoscenti vari… Adesso lo dovete confessare, adesso deve finalmente saltare fuori: quanti di voi detengono il loro petto illegalmente? Allora..??
Rettifico: il petto è detenuto regolarmente anche sul Corriere.
Evidentemente hanno semplicemente copiato entrambi dal giornale locale.
Squallidoni.
Oddio, questa non l’avrei mai mai colta senza di te: grazie, fantastica. Ah, io il petto lo detengo regolarmente e ne possiedo anche certificazione di qualità. Ancora valida.