influenza maiala
L’influenza H1N1 o influenza A o influenza maiala tiene banco da parecchi mesi nel settore farmaceutico e sarà la protagonista assoluta almeno per un paio d’anni ancora. A fronte di una diffusione e una mortalità a dir poco ridicoli finora (378mila casi e 4.545 vittime, muore più gente per fame o incidenti domestici ogni giorno), le dosi dei vaccini invece vanno come il pane. Al punto che la richiesta è doppia, almeno, rispetto alla capacità produttiva dell’intero settore farmaceutico.
Questo, tradotto in qualche numero, significa:
– Glaxo: +3,5 miliardi di dollari;
– Sanofi: +250 milioni di dollari (e il suo vaccino non è ancora stato approvato);
– Csl: +250 milioni di dollari (uguale);
– Roche: +994 milioni di franchi;
– 3M: +80 milioni di dollari (e questi fanno solo le mascherine anti-contagio).
Eccetera. E si parla solo delle cifre legate all’influenza maiala.
Daniel Vasella, numero uno di Novartis, è stato interpellato tra gli altri sulla possibilità di concedere a prezzo ribassato il vaccino ai paesi in via di sviluppo. Risposta: “Noi non siamo un ente di beneficenza”. Certo che no, stronzi.
Le conclusioni di tutto ciò sono piuttosto ovvie e non è difficile fare previsioni: dopo l’influenza aviaria e quella maiala, secondo me i prossimi saranno i pesci a contagiarci a morte. O le tortorelle. O le camole del formaggio, chissà.
L’importante è garantire una nuova uscita almeno ogni cinque anni. Ci scommetto.
Grazie, hai colto nel segno: tanto allarmismo a vantaggio di pochi. Ma la cosa assurda è che dopo i primi giorni di allarmi oddio oddio con gente che sbatteva ovunque, oggi anche le televisioni parlano della maiala come una cosa “poco pericolosa” e associata ai profitti delle farmaceutiche. Segno che ormai il governo aveva già firmato il contratto e adesso ci teniamo milioni di dosi inutili?
– mmm… Federico, prima cerchi su wikipedia “creduloni” e poi mi compri 4 milioni di azioni di BigPharma?
A me, in teoria, in quanto “operatore del soccorso” (pur volontario) il vaccino verrebbe pure fornito, dalla Regione, aggratis. Ma poiché in trent’anni e più non ho mai fatto un vaccino influenzale, e mai ho preso l’influenza (lestfeimusuords?), non vedo perché dovrei cominciare adesso.
Tanto più se la pericolosità accertata non è poi tanto maggiore di una normale asiatica o australiana.
Se qualcuno, però, vuole posso cedergli il mio.
O magari lo metto su ìbéiii.
ragazzi, così funziona la sanità… e non è solo con i vaccini; c’è anche di molto peggio! Se un una “Macchina” sanitaria c’è, bisogna farla lavorare e a pieno ritmo, per giustificarne i costi
La famosa macchina che fa “ping”…
Caro quez, tu queste cose dovresti raccontarcele, visto che lavori all’interno del sistema, questo spazio è a tua disposzione come e quando vuoi. Ti garantisco ogni tipo di anonimato, se dovessi averne bisogno. Parliamone.