quando l’avanguardia era mia madre
Nel 1969 l’intera sala comandi di Houston che mandò due uomini sulla luna aveva una capacità di calcolo pari a quella di un telefonino da trenta euro di oggi, e il modulo per l’allunaggio era dotato di un computer di bordo con 32Kb di RAM.
Poi, nel 1984, mia madre si comprò un Apple (o Macintosh, come si chiamava correttamente): niente disco fisso, 256Kb di RAM, floppy da 1,5 pollici, scatolino aggiuntivo per secondo floppy, stampante ad aghi sempre Macintosh (anche allora non si poteva sviare), mouse e tastiera (non sembri una banalità, il mouse era una novità assoluta), ovvero questo:
Bellissimo. Due programmi, in sostanza: MacPaint per disegnare e MacWrite per scrivere. Punto. E stavano su floppy, si inserivano e si utilizzavano. Mia madre era all’avanguardia, ma la più avanguardia che si potesse immaginare. Ed esserlo costava: tutto l’ambaradan costò, se non ricordo male, ben più di sette milioni di lire dell’epoca (il prezzo di listino del solo pc era di 2.500 dollari negli Stati Uniti), e per fare un paragone coevo una Fiat Panda 45 si pagava giusto giusto 7 milioni, suppergiù.
Ovvio che tutta la faccenda, informatica e affettiva, abbia per me potenti risvolti di nostalgia. Ma vogliamo mettere la soddisfazione di scacazzare sui compagnucci di scuola che avevano un Vic20, un 64 al massimo, o uno ZX Spectrum i più evoluti? Impagabile, anche se loro avevano i videogiochi e io no (Frogger, al massimo). E nei pomeriggi io mi disegnavo le copertine delle cassette audio, che poi stampavo e ritagliavo. Poi venne il 1987, con un Macintosh SE, potenza pura, addirittura un disco fisso e parecchia poesia.
Quello fu, ma noi non lo sapevamo ancora, il punto più alto del decennio e pure del decennio successivo: erano arrivati i paninari, Reagan aveva devastato il devastabile, la Thatcher pure, Craxi si mangiava tutto, Chernobyl e l’Heysel, poi non bastasse arrivò Bush uno, l’HIV, la Lega lombarda, la sparizione del PCI, la sparizione dell’URSS, la prima guerra in Iraq, tangentopoli, le bombe, Falcone e Borsellino, Amato con la super-finanziaria che si mangiò via il mio primo conto corrente, Berlusconi, la riforma delle pensioni, la Somalia, la ex-Jugoslavia e Srebrenica, il Patto Segni, i Take That, la pecora Dolly, l’aviaria, i cellulari, windows 95 e 98, il governo D’Alema che consegnò Öcalan eccetera.
Ed era quasi finito anche il decennio. Però, nel 1999, il primo gennaio, nacque ufficialmente l’euro, evento distintivo che segnò la fine – più o meno – di un certo periodo. Poi ne cominciò un altro, non necessariamente migliore in assoluto, ma di certo per molte cose e che dura tutt’ora. E nel 1999 Apple produsse l’iMac, il primo pc decente da quel lontano 1987, dopo decine di modelli ridicoli.
Ecco, dunque, il punto di questo post: provate a cliccare sull’immagine qui sotto, allargandola, e ripercorrete gli anni a memoria. I prodotti Apple anno per anno: è un fatto, dal 1987 al 1999 fecero tutti cagare, anche solo esteticamente. Gli anni no, non tutti, ma quasi, diciamo che non portarono grande bellezza (euf.). Io una corrispondenza ce la vedo, eccome, salta agli occhi. I Novanta furono molto peggio di come oggi li ricordiamo. E non posso, ancora oggi, ripensare a certi anni senza nostalgia, quelli in cui mia madre era l’avanguardia.
E io che avevo solo il commodore 64…
Io nel 1984 avevo un bel Sinclair ZX Spectrum 48K con i tasti di gomma col quale giocavo come un pazzo a “Flight Simulation” che ridisegnava tutto lo schermo in circa 2 secondi. E il rumore dei programmi che si caricavano dalle cassettine lo risentii solo con il modem 14.4Kps dieci anni dopo.
Ma mentre tua mamma aveva un MacIntosh, i miei avevano anche una Fiat Duna (il cui design sembra copiato dalla tastierona del vostro Apple). Non eravate i soli ad essere “fighetti”, hehe!
Una precisazione dovuta : Apple 1984 aveva una RAM da 128Kb, che con un driver aggiuntivo raddoppiava. Ossia un nuovo mondo e il suo doppio.
Mi unisco all’amarcord: nella mia scuola elementare (a Paperino) avevamo sia un Comodore 64, coi suoi bei dischettoni funzionanti una volta si’ e l’altra no, sia un machintosh; era qualcosa come il ’93 o il ’94, eravamo la scuola elementare piu’ figa. A casa invece avevo un’Amiga 500 con piu’ di 200 giochi doppiati e la RAM espansa ad un Mb. Se volete fare una serata memorial dovrebbe funzionare ancora, portate patatine e Fanta.
nostalgia maiala!!!…io me lo ricordo quel mac… non il modello ma proprio quella macchina li di tua mamma! Era fantastico, mentre gli altri pc ti sminchiavano con il DOS quello funzionava già a finestre con il mouse…