1991-1994
A Mantova ci fanno una mostra, qui più modestamente noi se ne approfitta e ci si fa una bella scarrellata di alcune copertine.
A Mantova ci fanno una mostra, qui più modestamente noi se ne approfitta e ci si fa una bella scarrellata di alcune copertine.
Che tempi… No, non è un sospiro, così, tanto per dire, e neanche la constatazione del fatto che si era (ancora) capaci di ridere.
E’ avere di colpo davanti agli occhi l’evidenza tragica che rispetto ad oggi ci s’incazzava incommensurabilmente di più per incommensurabilmente di meno. (Il monopolio TV rispose: e anche questo sporco lavoro è fatto).
Io ho (da qualche parte, spero di ritrovarlo) il volumone quello con tutte ma tutte le copertine, che un giorno vidi con mio grande stupore e gioia in edicola, che tempi davvero, mi ricordo anche che nella breve comparsata che ho fatto alla facolta di economia di Venezia, un semestre e basta dell’anno accademico 90-91, avevo ideee confuse a quei tempi, come ogni autodidatta politico, in aule affollate di futuri manager del nordest, o pseudotali, aprivo il mio Cuore recentemente scoperto agglutinando le scarse presenze di sinistra, due o tre su trecento credo, una delle prime cose che cercavo era Disegni e Caviglia, e poi il Giudizio Universale nell’ultima pagina, Enzo Catania detto Turbominchia, insomma, basta amarcord, che poi mi intristisco, anche perché qua a Venezia il tempo non è cambiato, anzi.
Qua, anzi sì: diluvia.
Io lo ricordo proprio come se fosse ieri nelle diverse case da studenti, sempre a Venezia: era dappertutto. In bagno, in camera sul comodino, ce lo si passava (c’era sempre chi lo leggeva, TUTTO, a scrocco), poi finiva incartociato, a fare da tovaglia, o sotto a qualche pila di libri da cui riemergeva dopo mesi.
Comunque ricordo bene che lo leggevano anche persone non schierate (c’era ancora la satira, che diamine!).
Che nostalgia.