prima amici e poi nemici del popolo: Battilocchio.
E qui si va a trattar di nemici di Trivigante: Alessandro Battilocchio.
Vi chiedo di fare attenzione agli spostamenti, che il tizio è peggio della marea.
Andiamo a iniziare: il soggetto in questione si dà alla politica prestissimo e diventa diciottenne Assessore alla Cultura con il centro-sinistra del comune di Tolfa. Quattro anni dopo diventa sindaco di Tolfa, sempre con lo stesso partito. Perché lui è socialista. Infatti fa carriera nel partito e viene eletto al Parlamento Europeo nel 2004 per i Socialisti Uniti per l’Europa. Due anni dopo il culmine della sua carriera, diventa vice-segretario nazionale del Nuovo Partito Socialista Italiano. A destra una bella immagine di quel bel periodo. Che bei ricordi, e cosa vuol dire che era un partito-molecola? Malpensanti. Ah, importante: questi sono i socialisti di De Michelis, lo vorrei sottolineare. De Michelis.
Poi comincia un po’ di maretta: molla i socialisti e per ricandidarsi al Parlamento Europeo si aggancia a Sinistra e Libertà, nelle ultime elezioni. Più a sinistra, dunque. Con Vendola, mica con Cirippimerlo. A destra una bella immagine di quel periodo, 2009, bei ricordi. Memorabile la sua campagna elettorale con lo slogan “Batti l’occhio”. Però lo trombano, collettivamente con tutta la sinistra, brutti ricordi.
Ma lui mica si perde d’animo, risalta in carrozza nel suo feudo, Tolfa, sempre vicino Roma, e diventa sindaco ancora. Ma siccome Tolfa non è esattamente comunista e i tempi son cambiati, lui si mette a capo di una maggioranza di centro-destra. Oplà. Capitombolo triplo da SL al PDL al volo. Mica si perde in chiacchiere, il signore.
Però Tolfa gli va stretta, e si capisce, per uno che è stato vice-segretario nazionale di una molecola. E decide di candidarsi alle prossime regionali nel Lazio. E con chi si candida, il social-zapaterista neo-destroide? Con la Polverini (PDL), mi pare ovvio. Non è mica tempo di tornare indietro, più avanti si vedrà. Dice però di sé: “Sono e rimango socialista”. Io sono e rimango confuso. Eppure è scritto qui. Per meglio spiegare il concetto che sta dietro la propria traiettoria politica, piazza lì una frase di Sepulveda (scrittore decisamente sopravvalutato): “Vola solo chi osa farlo”. Va bene, ma te mica voli, osi e basta. Apprezzabile? Non direi, non in sé.
Nel 2008 – dice lui – è stato nominato dall’Unicef “Difensore dei diritti dell’Infanzia” grazie al suo impegno internazionale al fianco dei minori.
Occhio, amici minori, occhio: che appena le cose peggiorano, questo vi molla e si mette con gli anziani o con i platani, a seconda.
Questa è gente brutta e l’occhio batte dove il dente duole.