don Francesco Rossolini
La storia è questa: un gruppo aberrante di mentecatti leghisti decide di innalzare un crocifissone alto ben sei metri a Parma, simbolo della loro lotta per la preservazione dei valori cristiani a fronte dell’invasione islamica. Supportati da un consigliere regionale, un deputato e il segretario cittadino della Lega, il gruppetto di dementi sceglie ovviamente di piazzare il cristone davanti al centro religioso islamico di Parma, un angolo di un capannone, in realtà, in via Capannini. Tipo esorcismo. Tutti belli baldanzosi, come da foto a destra, compreso un tizio con cappellino e vestitino paramilitare, sono riusciti a raggiungere il luogo, tutto da soli, e volevano fare una bella cerimonia di inaugurazione del simulacro. Avevano pure invitato i responsabili del centro islamico, gli spudorati. Però il parroco incaricato della benedizione, don Francesco Rossolini, ha risposto picche: “E’ una provocazione, non alimenterò equivoci, non vengo”.
I legaioli ci son rimasti di merda, “offesi come cristiani”, e sospettano oscuro complotto. Inutile dire che non si capacitano, porelli, adesso gli tocca ritrovare la via di casa e aspettare che qualcuno gli spieghi, in stampatello, la situazione e gli dica, a voce con calma, cosa fare adesso. Bravo, prete.