fedeli, seguite la segnaletica o andate a Mona
Corbetta è un bel paesone vicino a Milano, con una considerevole storia e una concentrazione non comune di nobilazzi buoni per i varî delle navi, Frisiani Mereghetti, Pisani Dossi, Borri Manzoli, Frisiani Olivares Ferrario a centrocampo, Olivares Zari Mereghetti nelle retrovie e avanti così.
Variamente frequentata da Carlo Borromeo, che nel verde mare della Brianza spadroneggiava qua e là con fare burbanzoso, il paese ebbe un momento epico-guerresco con la battaglia di Magenta, per poi tornare nell’anonimato dei paesoni.
Un rigurgito neoclassicista tardivo di fine Ottocento si impadronì di alcuni architetti locali che, ebbri, presero a ristrutturare vari luoghi di culto locali secondo la moda appena colà giunta, tra cui la chiesa di San Sebastiano: ne rifecero gli interni e, più che altro, la facciata, con sobrio timpano di impianto classicista. Ahiloro, involontariamente – tira una riga qua e una riga là – ne uscì la frecciona puntata verso l’oggetto di devozione che potete ammirare qui sotto, orientata dritta dritta all’astro del ciel che tutto sovrintende:
Seguite la segnaletica, fedeli, e le vostre preci colpiranno nel segno.
Basterebbe questo per Corbetta ma no. Tra i personaggi del paese degni di nota vi è di certo tal Simone Borri, poi vescovo di Milano nel terzo secolo dopo il Cristo, cui va il merito della suddivisione della diocesi milanese in parrocchie e pievi e, chiaramente, la fondazione di numerose chiese e chiesine in territorio corbettano. Venerato poi come santo e come protettore di Corbetta, appunto, la sua ricorrenza si celebra il 12 ottobre. L’agiografia, però, lo ricorda con il suo nome da santo, che tanto mi piace ricordare: San Mona.
Per chi volesse rivolgergli una prece per ovvii motivi, è sepolto nel duomo di Milano.