ancora sul Museo di via Tasso
Dal 2 gennaio 2011 il Museo Storico della Liberazione di via Tasso a Roma non avrà più la copertura finanziaria per proseguire le proprie attività.
Questo grazie all’attuale governo, scritto minuscolo, che ha tagliato quei quattro spiccioli che i governi precedenti non avevano mai avuto l’indecenza di tagliare. Se qualcuno crede alle banalità della Polverini (“Il Museo di via Tasso rappresenta un bene prezioso per Roma e tutto il Lazio, non mancherà da parte della Regione l’impegno perché se ne scongiuri la chiusura e possa continuare ad essere custode della memoria di una pagina tragica della nostra storia che non può e non deve scomparire”) se ne stia tranquillo, seduto e beato.
Gli altri, coloro che vogliono ricordare Gianfranco Mattei, Bruno Buozzi e gli oltre duemila antifascisti reclusi, torturati e in gran parte uccisi in via Tasso, possono giustamente incazzarsi, guardare questo filmato e, meglio, regalare un contributo volontario: qui.
Il 20 novembre, chi fosse a Roma può partecipare di persona, perché vedersi in faccia fa sempre un gran bene.
A dimostrazione che sebbene spesso io predichi bene ma razzoli qua e là ma stavolta no, ecco.
Non so, ma l’idea che verserò anch’io un contributo già mi fa stare un pochettino meglio.