genio farmaceutico
Diciamo che mi sono fatto male, lottando contro il Male.
Il farmacista, osservando le mie ferite quasi-mortali, ha sentenziato: “Ho io quello che fa per lei”.
Bene, ho pensato, ora va a prendere una cintura, un coltello arroventato, del whisky e degli asciugamani bagnati.
E invece mi ha dato questo:
Meraviglia, sono ancora estasiato. Ora vorrei del Beviben, del Secerniunsacc, del Malincovia, del Vivifelicitezz e una goccina, dopo i pasti, di Nessundolor. Non sento niente no, adesso niente no.
Oh mimmissignur… Ai miei tempi il Viamal erano pillole per il mal di testa, ricordo che la mia mamma e le sue amiche lo nominavano spesso insieme al Saridon, al Veramon e alla Cibalgina; ognuna col suo toccasana preferito, a decantarne le qualità… E se una di loro per caso si ritrovava col mal di testa e il toccasana dimenticato a casa, ahh… con che aria tra la sufficienza e il martirio accettava, molto ma molto a malincuore e solo dopo reiterate e corali insistenze, la pastiglia aliena che una mano amata-odiata le porgeva… ovviamente minimizzandone poi in ogni caso gli effetti, per positivi che fossero.
E adesso cosa mi tocca vedere… Trauma…gel!?! Non c’è più religione in farmacia, rovinare così i miei ricordi d’infanzia…
Ah sì, dimenticavo: la mia mamma era Saridon.
P.S. Va meglio, amico Trivigante..? Vuoi che m’informo se è già sul mercato Pussavialabua?
certo, era un altro, il marketing, quando in farmacia ti davano “UN CACHET” avvolto nella carta velina. Il farmacista era costretto a sorridere e a far conversazione.
Oggi invece no. Ho appena scoperto che i farmacisti pagano l’affitto ai medici di base se aprono lo studio nel portone a fianco alla farmacia. Fateci caso.
Oh che succede al Trivigante?
Io avrei subito messo a bollire molta acqua, comunque.
La carovana può essere molto lunga: ‘Valontan, contramal, dormiben (esistenti); mandagiù, scopaevà,
telofà, celafò, bentistà e altri(immaginati ma forse non meno reali). Forse è ora di chiudere con i residuati veteropositivisti o oggetivoterapeutici. BASTA LA PAROLA.
Ed è subito…
A me sembra un invito a Mal il cantante ad andarsene. Perché tanto odio? Tuuu, betty bluuu, sei fatta cosiiii…
…e come andava avanti, s|a, la canzone?
“tu sei fatta cosiiii… E TE NE VAIIIIIII!”
Hiii, straziante!
A me in questi casi viene subito in mente Il Congresso di futurologia di Stanislaw Lem. Vuoi discutere con te stesso di qualcosa? Prendi la duettina.
Funziona anche se viene spalmato davanti al cancello di Arcore?
Sanfello, tu sì che sai farci sognare…