pleiliste: i cinque dischi del cervo a primavera
Partiamo facile: è primavera.
A primavera si sveglian le bambine alle cascine e Aprile fa il rubacuor, ma ci vuole la colonna sonora giusta.
Avanti, allora, con cinque dischi per la primavera 2011, senza barare: faremo sfoggio di cultura musicale più avanti, qui valgono solo i dischi che state sentendo ora, con i pollini e il caldino che risveglia le millevoglie. Non siate vergognini, chiaro che qui si giudicano pesantemente i dischi degli altri ma, alla fine dei conti, chi se ne caglia se la maledetta primavera comunque preme?
Inizio io, solo la verità vera:
Leningrad Cowboys & The Alexandrov Red Army Ensemble – Happy Together (1994)
Maxïmo Park – Our Earthly Pleasures (2007)
Deep Purple – Concerto For Group And Orchestra (1970)
Cake – Showroom of Compassion (2011)
Wolfmother – Cosmic Egg (2009)
Dai, datemi i vostri, peppiacere, che qui serve altra musica, altro che la giustizia sparnegata per il mondo dai giustizieri del piciu.
Ok! Ma ne ho solo quattro, perchè a dire il vero ascolto per lo più roba sciolta, singoli pezzi. Comunque:
AAVV. Inside Man, OST, 2006
P.J. Harvey, Let England Shake, 2011
P.G.R., Montesole, 2001
AAVV. Materiale resistente, 1995
Rieccoci:
Talking Heads: 77 (1977)
Joanna Newsom: Have One on Me (2010)
Ravel Concertos, Miroirs – Aimard/Boulez (2010)
John Zorn: Naked CIty (1990)
Ralph Towner/Gary Peacock: A Closer View (1995)
Ultimamente, se il tempo lo consente, poggio delicatamente una cassa fuori dalla finestra e mentre – bucolicamente – curo il giardino, ascolto:
Blitzen Trapper – Furr (2008)
Oquestrada – Tasca Beat (2010)
Lee Morgan – Standards (1957)
Asa – Asa (2007)
Offlaga Disco Pax – Socialismo Tascabile (prove tecniche di trasmissione) (2005)
Poco primaverile mi sa!
Sigur Ros – Með Suð í Eyrum Við Spilum Endalaust (2008)
Pearl Jam – Ten (1991)
Radiohead – Ok computer (1997)
Mogwai – Hardcore will never die, but you will (2011)
Mars volta – Frances the mute (2005)
Anche a me riesce difficile ormai ragionare per album, ma eccoqquà una possibile pleilist:
Fugazi, The Argument (2001)
Barry Adamson, The Murky World of Barry Adamson (1999)
Barry Adamson, The King Of Nothing Hill (2002)
Bob Dylan, Desire (1976)
Bob Marley, Songs of Freedom (4cd) (1992)
ebbè, ora dopo queste liste erudite, mi vergogno a dire che ho ascoltato tutto il giorno una compilation dei Simple Minds. (e non dite: e chi sono?! come fanno quelli nati negli anni 70/80/90).
Ecco la mia plailista sulla quale (purtroppo) non posso mentire. Se potessi avrei messo anche:
David Sylvian e Ryuichi Sakamoto – Forbidden Colors
per sembrare uno che la sa lunga ma… non so cosa sia!
e allora ecco la cruda verità
Sex Pistols – There’ll always be an England (2007)
The Who – Tommy (1969)
Man City Supporters – Ooo Balotelli (2011)
La Banda dello Zecchino – Il topo Zorro (?)
Cake – Prolonging the magic (1998)
Se aspetto ancora un po’ la faccio diventare la pleilista dell’estate.
Quindi, ecco:
Ska-P – Planeta Eskoria (2001)
Wolfmother – Cosmic Egg (2009)
Billy Bragg – Reaching To The Converted (1999)
The Mighty Mighty Bosstones – A Jackknife to a Swan (2002)
Bobo Rondelli – Per amor del cielo (2009)
Seguo Pazoozo sul ritardo, ma ormai il caldo estivo mi lancia in spazi aperti e voglia di shakerare in giro il mio bel corpaccione:
US3 – Hand On the Torch (1993)
Bentley Rythm Ace – BRA (1997)
Paolo Conte – Aguaplano (1987)
Cake – Showroom of Compassion (2011)
Lou dalfin – Sem encar ici (2003)
Musicalmente parlando, è bello vedere che tutti, sempre, abbiamo lasciato delle ancore in porti conosciuti, e la primavera ci riporta a galla per sensazioni nuove ma anche già molto note.