tre manifesti del PD che la dicono lunghissima
Infuriano le polemiche per il manifesto del PD a destra, per la Festa dell’Unità. Recidivi.
Ossia: perché affidarsi alle agenzie di comunicazione, che di solito nulla sanno e hanno sì e no una sola idea scolpita nel marmo delle loro povere menti?
Ovvero: non bastava una bella foto di persone in questa splendida primavera di vittorie?
Il punto è un altro a parer mio: non ne farei una questione di genere, potevano mettere anche me desnudato da una folata piuttosto che un cane che copula portato via dal vento, non importa; il punto, secondo me, è se il messaggio sia efficace e l’immagine coerente con il messaggio. E, magari, in terza o quarta battuta, che il tutto sia esteticamente accattivante.
Ora: i messaggi, nel caso di questi tre manifesti, sono rispettivamente: “dai, vieni alla festa ed entra nel letto con questa bella topolona”, “eleggiamo miss Salamina più figa come facevano a Colpo Grosso” e “abbiamo vinto, le donne si smutandano (solo quelle belle)”.
Le immagini sono chiaramente coerenti con la debolezza dei messaggi e, quindi, il problema è la pochezza del pensiero che ci sta dietro, non tette e cosce.
La cosa che mi fa rabbrividire è che il pensiero, debolissimo, dei creativi pubblicitari ha permeato le menti, altrettanto deboli, di una classe politica che dovrebbe avere idee migliori, più entusiasmanti, più lungimiranti, innovative e condivise. No, l’idea è che in questa primavera il vento sia cambiato (e non è vero, nel senso che il percorso è ancora tutto da fare e il PD è stato piuttosto marginale in questo), che la memoria della resistenza vada svecchiata (e non è vero nemmeno questo, basterebbe la memoria punto) e che prendersi cura di sé e del proprio aspetto fisico può essere di sinistra (benvenuti nella realtà).
Sei parole per tre manifesti, poca roba. Il messaggio vale poco o non esiste del tutto e il resto di conseguenza, questo fa paura e rabbia. Poi, che siano cosce, piselloni o pagliacci, importa poco.
Certo è che se ragioni di cosce il pensiero non procede molto oltre, al massimo sale di qualche centimetro verso il centro. E lasciate perdere i creativi, su: in politica basta dire cosa e perché (o dove e quando se c’è una festa).
Sagge, sagge parole, amico Trivigante!
http://isolavirtuale.tumblr.com/post/6836691758/e-dato-che-ci-sei-anche-il-cervello
(qualcuno propone soluzioni meno radicali, ma più di tutto mi piace la didascalia…)
Bello quello centrale, mi ricorda una via di mezzo tra “Colpo grosso” e il veglione di capodanno di Fantozzi.