i libri della settimana: tre
Se, come penso, avete esaurito i libri della scorsa settimana, è ora di altri preziosi consigli di lettura per l’estività.
Solo libri reali che, con un po’ di fortuna, possono essere reperiti nella biblioteca di quartiere o tutt’al più su una bancarella ben fornita. Per una preparazione a trecentosessantacinque gradi, ossia oltre ogni orizzonte culturale possibile. E grazie a mr. E. per l’ispirazione preziosa.
Temi inesplorati ma di grande interesse soprattutto per chi crede di conoscere davvero la letteratura spagnola:
1. Temi e icone nella Letteratura spagnola. Barbe, scarpe, cetrioli e lebbra
(Selected themes and icons from spanish Literature. Of beards, shoes, cucumbers and leprosy)
di John R. Burt, 1982
L’autrice, dopo un’appassionante storia delle cavità nasali, esplora un altro, fondamentale, aspetto del meraviglioso corpo umano:
2. Il gas che emettiamo. Storia dei peti
(The gas we pass. The story of farts)
di Shinta Cho, 1994
Talvolta, i pesci non sono muti, bensì soffrono di disturbi psichiatrici:
3. La schizofrenia nei pesci
(Fish’s Schizophrenia)
di Max Hamilton, 1984
Scopo della permanenza di ognuno di noi su questo pianeta è migliorarsi in ogni campo:
4. Migliorare nel bowling con l’autoipnosi
(How you can Bowl better using self-hypnosis)
di Jack Heise, 1976
Fotografie a colori e dettagliate illustrazioni faranno di voi in poco tempo degli artigiani in grado di fare l’ultimo, prezioso, regalo ad animali e persone che amate:
5. Bare fai da te per animali domestici e persone
(Do-it-yourself coffins for pets and people)
di Dale Power, 1997
Buona lettura anche questa settimana, dunque. Citando, ancora, la nostra autrice di riferimento, poiché “l’amore è attenzione” allora perché non pensare anche all’estrema attenzione di un bel sarcofago fatto da sé in garage?
Aspettavo trepidante il seguito, e questa volta davvero non saprei cosa scegliere perché mi sembrano tutti imprescindibili, dal primo, per ovvi motivi di lavoro, che immagino sia un saggio sull’enumerazione caotica, non vedo altrimenti come si possano accostare barbe, scarpe, cetrioli e lebbra, alla storia delle scoregge, alla schizofrenia dei pesci (ma qua credo sia il segno zodiacale), per finire, in tutti i sensi, costruendomi in economia una bella bara, che non si sa mai, alla faccia delle pompe funebri, ‘sti strozzini. Nel frattempo uno la può usare come tavolino da salotto.
Trivigante, ti prego, leggiti le recensioni su Amazon del libro sulle bare fai da te, se non l’hai già fatto, c’è da cappottarsi.
In effetti, il libro sui cetrioli della letteratura spagnola erano un filo dedicati a chi, come te, frequenta. Mi ero letto le presentazioni al libro di bare-colage ma non le recensioni degli utenti: l’ho fatto e ho scoperto, sgranando gli occhi e ridendo dentro e fuori, che esistono persone che prendono sul serio persino la costruzione di una bara con il Traforo. Il mio basitismo fa a pugni con lo spasso, non so bene a cosa cedere: se alla realtà o alla fantasia della realtà.
L’esterrefazione regna.
Grazie, grazie, grazie di esistere.
Spassosissimo, e davvero (prot) imperdibile la (prot) storia dei (prot) peti. Tra (tutte) le recensioni, si capisce che il mondo si pone certamente dei problemi che ciascuno di noi probabilmente trascura per superficialità. Sui peti:
“This was one of the cleverest ways that I have ever seen anyone explain farting to children. The illustrations are informative, and the context is cut, dry, and right to the point”.
Sulla schizofrenia dei pesci ahimé tocchiamo punte davvero schizoidi: non tratta i pesci, ma la “Schizofrenia di Fish”. Davvero, non sapevo lo fosse, e comunque che i pesci cantassero così bene.
Grazie fratello!