stai su, testicoli!
Incrocio davanti a una forneria due vecchietti, intenti a fissarne la vetrina.
Uno indica all’altro un cartello scritto a mano, ‘pane nero’. Gli spiega che la sua nonna, nel febbraio del Quaranta, tornò a casa sconsolata e preoccupata, aveva visto anche lei un cartello simile sulla vetrina di una forneria.
Lei, racconta lui, ricordava che alla vigilia della prima guerra mondiale aveva visto lo stesso cartello sulle vetrine dei fornai, e poi era scoppiata la guerra.
Nel giugno del Quaranta, poi, entrammo in guerra.
Sono restato a guardarli, a me la cosa ricorda un racconto lungo e molto bello, e mi fa venire un po’ di magone.
Dopo un po’, con la doverosa contrizione del caso, il secondo vecchietto gli risponde: “stai su, dai, che di guerre ce ne sono già ventotto, nel mondo“, dandogli una pacca affettuosa sulle spalle. E poi aggiunge: “stai su, dai, testicoli“. Resto perplesso.
E l’altro, subito: “Festicoli, Festicoli, con la effe, effesticoli, maledetto, è dal Quarantuno che mi prendi in giro per il mio cognome, non ti sei ancora divertito abbastanza?“.
Non scoppierà la guerra.
Come solo tu sai fare, amico T., condensare storia patria, storia umana, persone, memoria e ironia.
E grazie alla resistenza del sig. Festicoli, augurandogli altri 60 anni senza guerre e senza miseria.