il genio, puro, quando lo vedo lo ammiro rapito

E’ morto Mandela, viva Mandela.
Alla commemorazione, nello stadio di Pretoria, grande parata di persone importanti, molte delle quali hanno parlato sul palco, commossi, retorici e banali al tempo stesso.
Al loro fianco, un distinto signore ben vestito con il compito, giusto, di tradurre le parole nella lingua dei segni, così che il messaggio sia davvero universale.
Nel video lo speaker traduce quello che l’interprete dice con i gesti.

Infatti: non significa assolutamente nulla, parole a caso. Con una perseveranza davvero lodevole. E io dico: genio.
Perché il genio è fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità d’esecuzione, e qui c’è tutto, condensato nel gesto atletico di riuscire a imbucarsi e mantenersi impassibile per ore, vaniloquendo a gesti senza mettersi a ridere e scappare via.
Sono rapito.

  • siu
    Dic 12th, 2013 at 07:53 | #1

    Che nel suo genere sia un genio è innegabile…
    Però ho provato ad immaginare me stessa assistere ad un discorso, che so, in russo, dove mi dicono che c’è la traduzione in italiano: se poi me lo sento “tradotto” in un bla bla del tutto incomprensibile perchè inesistente e suppongo inevitabilmente pure grottesco, penso che mi sentirei non poco presa per il culo (sarà che sono stata insegnante di sostegno ad alunni sordi).

  • trivigante
    Dic 12th, 2013 at 08:08 | #2

    E’ chiaro che hai ragione, dal punto di vista del rispetto e della considerazione delle persone cui si trovava davanti il signore in questione ha fatto una stronzata grossa come una casa. Non c’è dubbio.
    Ma il gesto dell’interprete, in questo caso, è del tutto al di fuori delle regole minime e del contesto, è proprio e per davvero una presa per il culo, niente di più o di meno. Uno sberleffo è per sua natura una presa per il culo, di qualcuno o di tutti.
    E più l’occasione è solenne e più lo sberleffo fa rumore.
    Non credo, o perlomeno io non ho visto la cosa in questi termini, fosse una presa per il culo delle persone sorde, quanto più degli oratori e di tutto l’ambaradan messo in piedi per celebrare un morto di cui nessuno si è preso la briga di capirne davvero il messaggio.
    Un gesto quasi patafisico, assurdo, senza un fine e per questo ridicolo, senza grosse conseguenze se non quel fastidio che una presa per il culo, sì, di solito genera.
    Poi magari era un tizio solo incapace che aveva millantato, è possibile, ma mi piace pensare al genio.

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