genio applicato ai pic-nic di primavera
Mentre io mi balocco con le mie piccolezze, alcuni audaci pensatori sono al lavoro e creano, ogni giorno, soluzioni innovative a problemi urgenti. Un problema cui ancora non è stata data un’adeguata soluzione è di certo la tovaglia per il pic-nic. Non si sottovaluti la portata della questione: un terzo o forse più dei fattori che contribuiscono alla riuscita o meno di un pic-nic sono legati alla tovaglia, qualità, fattura, portabilità, vestizione ed estetica. Un terzo al cibo/compagnia/cestino e un terzo alle condizioni meteorologiche. Scegliete una tovaglia a caso e quasi certamente fallirete su tutto il fronte pic-nic.
Naturalmente quanto detto finora vale per ogni settore delle attività umane, non solo per le gite all’aria aperta: il dettaglio è sostanza e ogni scelta trascurata comporta delle conseguenze.
Per la serie “intelligenze dedicate alla soluzione di problemi irrisolti”, oggi vi presento l’ultima creazione del sommo Federico C., immaginata, realizzata e composta con me, fortunato, che lo osservavo in diretta: la tovaglia anti-invasioni aliene durante i pic-nics o all’osteria.
Mantenendo la tradizione, felice, della tovaglia quadrettata – indispensabile per gli amanti del tempo che fu e delle costumanze delle osterie – l’innovazione si spiega da sé. Ecco dunque il felice risultato con un concreto esempio di applicazione:
Sia ben chiaro che tutto quanto inerente a questa idea innovativa appartiene a lui, lui, lui, e che ogni duplicazione, falsificazione, riproduzione, emulazione è vietatissima, pena vendetta micidiale senza pietà. Nulla impedisce, però, di ammirarla stupefatti e, in caso si venisse a realizzazione, di chiederne eventualmente un esemplare per rendere, finalmente, felici i propri pasti. Per il momento, sono graditi i commenti e le, chissà, prenotazioni, sempre in caso che.
Ci mancava solo questo ennesimo capolavoro: io vi amo e voglio rotolarmi sull’erba con voi. Ditemi quando e su che pianeta, io ci sarò.