facciamo delle storie
Dopo la morte i capelli e le unghie (talvolta il naso e le orecchie) continuano a crescere. Il che non dipende dal tipo di morte sopraggiunta, ovvero anche se si è uno dei vincitori della lotteria che poi si sono suicidati, infelici, oppure se si è stati mangiati da un coccodrillo fognario salito dal cesso, la cosa avviene comunque. Se si è ancora vivi, è bene stare attenti a Marte, che si avvicinerà pericolosamente alla terra in agosto. E bisogna altrettanto stare attenti a non bere alle feste, che poi ci si risveglia con un rene solo. O se si è disattenti, ti portano via il bambino al supermercato e poi son rogne. Non ingoiate le cicche, che poi ci vogliono sette anni per digerirle. E naturalmente fate pure l’esperimento della bistecca nella coca-cola, per assistere allo scioglimento. Occhio alle baby-sitters assassine, perché dirlo?
Fatti utili, da conoscere. Infatti, per questo basta leggere repubblica.it, a bizzeffe. L’unico difetto, veniale, è che repubblica.it vorrebbe essere un portale informativo e non un coacervo di leggende metropolitane o racconti plausibili. Ma non veri. Infatti non lo dicono e non si premurano di verificare se effettivamente Marte si stia avvicinando alla terra. Tranquilli, Marte non si avvicina e non ne modifica il clima. Però a me i racconti balordi piacciono, perché sono imperscrutabili nella loro diffusione e pervicaci nella sopravvivenza. Spesso, inoltre, sono divertentissimi da sentir raccontare come veri, di fronte a una persona davvero convinta e non intenzionata a farsi sbugiardare sui due piedi. Altri, meno divertenti, sono però altrettanto vivaci e resistenti. Ne ho uno io, che ho raccolto in un sacco di libri serissimi:
“Il cadavere di Aldo Moro fu fatto ritrovare su una Renault 4 a metà tra la sede del PCI e della DC”.
Bisognerebbe trarne un significato politico evidente, questo è chiaro. E chiunque parli di Moro ‘sta cosa la dice, prima o poi. Peccato che via Caetani non sia affatto tra una sede e l’altra. Passaparola e diventa leggenda. Comunque, i racconti balordi sono molto belli, specie se si riesce a intravederne l’origine, lo scopo o la ragione di vita, che di solito sono del tutto originali. Fantasia, immaginazione, arte del racconto e genialità. E, spesso, sono talmente plausibili che nessuno di noi – nessuno – ne è immune per sempre: prima o poi accade.
Il sito più completo e dettagliato di leggende metropolitane, con tanto di bollino di veridicità o meno, è questo: Snopes. Lettura interessante, uno in tutta onestà non direbbe di aver propalato così tante storielle balorde, non si immagina. E c’è gente, mi guardo, che ogni tanto ci fa pure dei post. Convinto. Bram Stoker racconta di un vampiro che non può esporsi alla luce del sole e viene ucciso da un paletto di legno?
In archeologia spopola il ruspista che ha trovato il vaso pieno di marenghi d’oro e si è ritirato a vita d’ozio, oppure le malattie propagate dai “morti della peste”.