il razzismo è come il culo: il tuo non lo vedi
Arriva Gheddafi a Roma e qualcuno, pochi, si mobilita per dare qualche cenno di contrarietà alla politica libica nei confronti dei rifugiati e degli immigrati. Molti di più, ovvio, si presentano invece al cospetto del “Re dei re” per farsi autografare un bel primo piano e, chissà, investire di conseguenza nel nome dell’aziendina di famiglia. Tra i pochi di piazza Farnese mercoledì 10, Ascanio Celestini che ha fatto il collaudato pezzo del razzista inconsapevole: