vi presento il nuovo ministro
Da venerdì la Repubblica italiana ha un ministero per l’Attuazione del Federalismo, e il titolare dello stesso è il signor Aldo Brancher.
Naturale che, fedele alle mie funzioni di servizio, proponga una breve ed equilibrata presentazione: ex prete e correo nella ideazione e pubblicazione di Famiglia Cristiana, nel 1982 trova lavoro alla Fininvest. Seguendo il naturale corso delle cose, nel 2001 è entrato alla Camera (indovinare il partito), seguendo la scia come tante altre ochette bramose. Rieletto nel 2006 e nel 2008, da tre giorni è ministro.
Ne sentivamo la mancanza.
Ed ecco, ora, la parte saliente della presentazione: si fece tre mesi di custodia cautelare nel carcere di San Vittore ai tempi di “Mani pulite”, fu scarcerato per decorrenza dei termini e – attenzione! – è stato condannato in primo grado e in appello per falso in bilancio e finanziamento illecito al PSI. Si salvò grazie alla depenalizzazione del primo reato (cadò del suo datore di lavoro) e in Cassazione grazie alla prescrizione, ma guarda te che culo ha certa gente.
Il tizio è però recidivo: viene indagato a Milano per ricettazione nell’indagine sullo scandalo della Banca Antonveneta e la scalata di Fiorani all’istituto creditizio; la Procura ha infatti rintracciato, presso la Popolare di Lodi, un conto intestato alla moglie di Brancher con un affidamento e una plusvalenza sicura di 300mila euro in due anni. E questo è male.
Sentiti ringraziamenti, dunque, a chi di dovere per averci cadaunato l’ennesimo esemplare sub-umano dalla prestanza etica azzerata e per averlo pure piazzato sullo scranno di un ministero che al confronto quello dei rapporti con il Parlamento è alta scuola istituzionale. E così sono quattro i ministri con competenze federaliste, non vedo l’ora di assistere alla rissa.
Grazie, sentitamente fanculo al datore e allo schiavo, con tanta tanta simpatia.
Ignori tu dunque, o Trivigante, che la nomina di questo nuovo ministro riveste un’enorme, fondamentale importanza, nel quadro dei valori ai quali è improntata l’attuale politica italiana, visto che permetterà al neo-ministro medesimo d’invocare il legittimo impedimento e così agevolmente sottrarsi al dovere di comparire all’udienza del processo Antonveneta del 26 giugno?
(Implicito, ineludibile dubbio: cosa rischiava dunque di saltar fuori..?).
Siete sempre lì a pensar male! Vergogna! E non avete senso delle istituzioni, non capite un’acca degli equilibri e della politica! E ignorate (con dolo!) la volontà degli italiani che ci hanno votato! Ma perchè non possiamo avere un’opposizione come la vogliamo noi, perché? (ehi, Gianni, ricordati che, se ci sarà una prossima volta, voglio scegliere anche i candidati dell’opposizione!)
Non passa nemmeno una settimana ed ecco il neo-ministro dare sfoggio della propria consapevolezza di sé e delle proprie deleghe: http://tv.repubblica.it/copertina/brancher-le-mie-deleghe-quelle-che-sono-scritte/49682?video
Complimenti vivissimi.