piante a Milano
Claudio Abbado ha detto che per tornare a dirigere l’orchestra della Scala vuole novantamila alberi. Cioè, vuole che il Comune di Milano pianti novantamila alberi qua e là e lui torna, un letterale pagamento in natura. E’ chiaro che sta provocando, nel senso che sta mettendo il dito in una delle tante piaghe milanesi. Però.
Un assessore furbo potrebbe cogliere due frutti con una pianta sola: lanciare l’iniziativa congiunta “Profuma Milano” (da leggersi ad alta voce veloce, provate), nella quale il Comune – con il supporto del sommo maestro Abbado – sostiene l’arte (la musica) e il benessere collettivo (le piante). Sai che colpo? Sono serio, una botta di immagine e di sostanza pazzesca, come non se ne vedono da anni. A basso costo, peraltro: quanto verrà? Centomila euro? Duecentomila? Cazzate. E le altre amministrazioni a sudare invidia…
Invece no, ovvio: il signor Maurizio Cadeo, assessore preposto del Comune di Milano (il pistola che imbecilleggia nell’ironica immagine qui destra), ha testé risposto ad Abbado: “Pensi a suonare”. Facciadicazzismo, del più puro, oltre che cafone. Sfiorisci bel fiore.
Beh, povero assesùr, tutti i musicisti ce l’hanno con lui!
… Addirittura uno lo apostrofa come grandissimo figlio di troia.
beh, ma se uno devasta il bosco di Gioia, almeno una rima se la deve aspettare… fosse più furbo, avrebbe devastato il bosco di Sturbo.