dedicato agli sceriffetti nostrani
Cari fastidiosi sindachini italiani che vi atteggiate a sceriffetti dell’ordine, che avete la bella abitudine di considerare lo spazio pubblico, nostro, come cosa vostra, che avete le belle pensate di proibire gli assembramenti più che tripartiti, che vi divertite a togliere le panchine, che avete in disdegno chi mangia nei parchi, che schifate coloro che vi dormono o vi giocano, che pensate che le città prendano vita nei salotti di casa, che vi divertite da soli alla penombra del vostro tivucolor, che disseminate gli scalini di dissuasori con punte acuminate, che ritenete che le piante siano un costo, che vi divertite a vedere i vostri sudditi parcheggiare le macchine ovunque, voi che avete scambiato un voto per un contratto di cessione, proprio a voi dedico questa immagine:
Perché siete degli imbecilli e, peggio, siete le palle al piede che impediscono a noi, cittadini, di migliorarci, di vivere una vita più consona, più gradevole, di imparare e socializzare, di condividere tutte le cose che non conoscete, siete voi i responsabili dell’arretratezza del nostro paese, dell’immobilismo, di quel fetore di stantio che trasuda da ogni vicolo o tangenziale o parcheggio, voi siete il freno a ciò che di bello si può fare in una città. Che è nostra, assolutamente e del tutto nostra, e non certo vostra e dei vostri servi.
Andatevene, sparite, liberateci della vostra presenza nefasta, miserabili, lasciate vivere noi che sappiamo vedere gente, fare cose e, poveri voi, goderne.