E quindi uscimmo a riveder le stelle (per chi ha già votato)
In attesa dei risultati di domani, prendiamo un bel respiro: il passaggio dell’asteroide DA14 fotografato da Colin Legg ogni nove secondi:
Curioso lo sbuffino di fumo.
le corse clandestine
In questo periodo di oscuramento, come dire?, di risultati e in vista della gara vera di domenica e lunedì, conviene darsi alle gare clandestine, per rendersi conto dei valori su pista.
Ecco, dunque, il resoconto della gara all’ippodromo meneghino di due giorni fa, il tutto sarà chiaro ai più attenti.
Avvisiamo subito gli scommettitori: questo è un ippodromo particolarmente favorevole a Varenne ma è anche un tracciato che a volte, in passato, ci ha preso contro ogni pronostico (e a volte ha toppato clamorosamente). La corsa clandestina corsasi ieri davanti a 2000 persone in vista della Manche de la Chambre conferma l’ordine d’arrivo pronosticato dalla maggioranza degli allibratori ma regala più di qualche sorpresa.
Bien Comun è ancora la prima scuderia del lotto ma supera una sorprendente Maison Liberté solo sul rettilineo finale e con un margine risicatissimo: 1,5 secondi. I cavalli guidati da Fan Idole chiudono il miglio in 33,5 secondi mentre gli azzurri di Varenne mancano di pochissimo il sorpasso a 32 secondi netti. Terzo posto per il sorprendente Igor Brick con 19 secondi, vero beneficiario del caos di questi giorni e delle accuse di doping rivolte a Petit Jean e al suo Non Aux Declin.
I cavalli centrali della scuderia Ipson corrono in 11 secondi e rimangono lontanissimi dal podio, mentre non ottiene un tempo buono per la qualificazione il guatemalteco Galopin du Zacapa che con 3,2 secondi chiude il gruppo dei cavalli per cui è possibile fare un pronostico. Addirittura sotto il secondo tutti gli altri.
Questo il quadro generale. Siamo riusciti a sbirciare i tempi dei singoli cavalli, ma si tratta di numeri letti su un tabellone di fretta. Ve li riportiamo così come ce li siamo appuntati sul nostro taccuino in pelle di daino, gentile omaggio del nostro sponsor Cavalli & Segugi:
Varenne 24″
Groom de Bootz 5″
Altri Maison Liberté 3″
TOTALE Maison Liberté 32″
Fan Idole 29″
Gebrazac 4″
Altri Bien Comun 0.5″
TOTALE Bien Comun 33,5″
Igor Brick 19″
Ipson de la Boccon 7.5″
Ipson de Mormal 3″
Ipson de Tullien 0,5″
TOTALE Ipson 11″
Galopin du Zacapa 3,2″
francis il muro parlante: attualità stringente
Scrivere sui muri è arte sopraffina e dovrebbero farlo solamente coloro che sanno ciò che scrivono.
Il signore che ha ordito la bella scritta qui sotto non solo sa esattamente cosa sta facendo, ma l’ha fatto pure in grande anticipo: essendo la scritta di svariati mesi fa, forse un anno, l’auspicio del muro-scrittore era per un cambiamento, ora diventa di attualità strettissima.
Viva, dunque, le scritte sui muri che sono valide sempre e che cambiano di significato nel tempo. Vualà.
ma che bel bisticcione
Ecco dunque cosa significano quelle lettere col puntino, finalmente:
(Lo so, è una di quelle cose che fanno ridere solo me).
si guardi le spalle
E il papa che si dimette? Era dai tempi di Celestino V che non ne vedevo uno…
Certo che il vicario di Cristo che si dimette, portandosi dietro il crisma dell’infallibilità, non piacerà a molti. Non a caso un tempo la bella abitudine era farli fuori.
libertà, indipendenza e labbrone
Una signorina, credo ieri, approfitta della nuova sede distaccata del Louvre a Lens per vedere qualche quadro rinomato e, nel caso de La Libertà che guida il popolo, già che c’è estrae un evidenziatore e coglie l’occasione per scrivere qualcosa – non è dato sapere cosa – sulla tela.
Interviene prontamente l’A-Team dei restauratori per sanare il danno, la signorina forse è stata preda di un accesso di erostratismo piuttosto modesto, in effetti, non essendo l’evidenziatore molto adatto a garantire gloria imperitura, e bon, la storia più o meno finisce qui.
Non molto entusiasta per i pochi risvolti della storia, nemmeno un coltello, un accenno di pazzia, un furto, una maschera e una fuga notturna sui tetti, un allarme che suona, una bionda fatale e un ladro marsigliese, insomma nulla, mi prendo un momento per osservare attentamente i dettagli del quadro in riproduzione ultragrande, cosa che è impossibile da fare dal vivo e che di solito mi dimentico di fare con i quadri belli, anche se dovrei.
Mi scappa l’occhio sul labbrone del donnone-libertà-indipendenza, lo metto qui sotto, e uoah, una Minetti d’antan con la labbrità superiore che sfugge alle leggi della fisica e si fa canottino lubrico per istigare il combattente alla pugna. Il messaggio è piuttosto esplicito, sia per i signori che le sono attorno nel quadro, e che combatteranno senza dubbio fino alla morte, e per me che la guardo di riflesso. Il turgore che rilancia la propensione sessuale parmi piuttosto evidente, o no? O sono sessuomane io?
Di certo, non me l’aspettavo, giammai notai nulla persino dal vivo. Bisogna sempre guardare da vicino, è un fatto. Occhio non vede ma cervello registra lo stesso.
Allons, dunque, vive la France e labbrons tutt’ensamble, enfants!
a favore del consumatore
La Direttiva Europea 624/98 stabilisce che, a favore del consumatore, l’etichetta del prodotto deve contenere tutte le informazioni utili alla comprensione delle proprietà e degli effetti del prodotto stesso. Direttiva del tutto recepita, direi, anche alla fiera della Santa di ieri.
O, come specifica correttamente mr. FL nel suo “marketing for dummies“:
1) mostrare chiaramente il proprio prodotto => cesta esposta al pubblico => FATTO
2) descrivere le specifiche del prodotto/servizio => “lassative da paura” => FATTO
3) identificare chiaramente il target di mercato => “signore anziane splendide” => FATTO
4) specificare chiaramente i benefici del proprio prodotto/servizio => “per cacare meglio” => FATTO.
resti-che?
Il fondo per i giovani va bene, ma anche un bel dizionario tascabile schifo non fa.
59 secondi di… signora e neve
Nevica e qualche signora di buon animo inforca pelliccia e ombrello e mette in atto la propria idea di ordine delle cose: accedere al garage con la macchina.
Per l’ennesima puntata di “59 secondi di…”, la rubrica più nevosa del tinello, un altro episodio fatto di soli cinquantanove secondi di qualsiasi cosa venga in mente a me o a voi, che abbia o meno un qualche significato intrinseco e che abbiate voglia di immortalare.
Possibilmente con i mezzi più ridotti possibile.