Finalmente: non un diritto in meno per alcuno ma un diritto in più per molti.
Da questo punto di vista, poi, restiamo un paese del cavolo e i vescovi hanno già cominciato a rompere, come al solito, all’invito della Consulta a promulgare una legge che si occupi della fine-vita. Certo, cari vescovoni, riuscirete a farci stare nel passato, ancora, ma non indefinitamente: prima o poi sarete sconfitti, rassegnatevi.
E non solo loro: qualcun altro ha ben pensato di dire la propria:
“Sono e rimango contrario al suicidio di Stato imposto per legge. La vita è sacra e da questo principio non tornerò mai indietro”.
Ovviamente concetti in malafede, come sempre. Ancor di più se è la stessa persona (Salvini) che diceva pochi mesi fa:
“Per me quelli possono restare su quella nave in mezzo al mare fino a Natale, non cambio idea”.
Quando uno è stronzo. Vinceremo noi, le persone civili.