Oggi è quel giorno della settimana in cui, più del solito, mi girano le palle a causa della Lega. Ma serve la premessa, necessaria: prima risolvere i problemi di Venezia, poi fare polemica.
Però due o tre cose vanno dette, almeno per rispondere.
1) il cuore immacolato di Maria o come vogliamo chiamarlo
Chiamalo karma, chiamalo ‘il signore ha guardato giù’, chiamala insipienza, chiamala ignoranza, tu chiamala se vuoi emozione, fatto sta che non cogliere i segni attorno a sé è sintomo di grave deficienza se uno è privato cittadino, più grave se uno amministra la cosa pubblica.
Poi gli stessi ingiuriano Greta Thunberg chiamandola ‘Gretina’, gli stronzi.
2) la realtà
Salvini ha dichiarato che la colpa dei danni dell’alluvione a Venezia di questi giorni è dei governi precedenti. La Lega amministra il Veneto dal 1995, prima in coalizione con Galan (ricordarsi il Mose con lui) e poi direttamente con Zaia dal 2010. Ha pure governato il paese quasi nove anni negli ultimi diciotto. Il sindaco di Venezia è dal 2015 di centrodestra appoggiato dalla Lega.
Quando uno è stronzo.
3) europeisti quando fa comodo
L’amministrazione di Venezia e il consiglio regionale hanno deciso di richiedere lo stato di calamità naturale allo Stato italiano e all’Unione europea. Antieuropeisti tutto il resto del tempo ed europeisti quando te la sei fatta nelle braghe?
4) non c’entra ma per gradire
Vale la pena vedere Floris che riprende Salvini che si lamenta delle minacce ricevute: «Lei comprende – vero? – la differenza di valore simbolico tra le minacce rivolte a una vittima dell’Olocausto, e quelle rivolte ad un politico?». Come con gli infanti.
Ecco, ora bisogna rimettere tutto a posto, acqua permettendo. A cominciare dalla biblioteca Querini-Stampalia.
Perché, lo dico ancora, tocca sempre ai soliti pulire.
Ci penserà la Natura a rimettere le cose a posto, dopo che da 8 miliardi ritorneremo ad essere ottomila.