Pubblicata nel 1971 in Meddle, San Tropez è una meraviglia di poco più di tre minuti che c’entra poco non solo con il disco ma, anche, con quanto fatto in generale dai Pink Floyd, sia dal punto di vista musicale che di contenuti. Forse proprio per quello spicca ai miei occhi, parrebbe quasi un divertissement, e probabilmente lo è: Waters la scrisse durante un soggiorno in Costa Azzurra, appunto, I’m drinking champagne / Like a good tycoon, sostanzialmente annoiandosi e criticando l’aspetto turistico e lussuosetto del luogo, poi arrivò in studio con la canzone pronta, cosa che non era in uso in un gruppo abituato alla collaborazione, e se la suonò e la cantò. Sebbene sembri di una semplicità disarmante, è un po’ il suo bello, a causa della melodia accattivante e circolare, ha alcuni elementi più complessi, tra cui i due assoli, quello al piano pare improvvisato e, in effetti, è abbastanza di genere. Ha una sua piccola perfezione che io apprezzo molto. Cosa piuttosto curiosa, per un disco dei Pink Floyd, in Meddle le canzoni eterogenee sono ben due, l’altra è ovviamente Seamus. Che, però, è più vicina ai suoni e allo stile del gruppo, latrati compresi.
Serve poi sfatare una cosa: non vi è alcun riferimento a Rita Pavone, nonostante lei lo vada dicendo da cinquant’anni. Il motivo è una discutibile assonanza con il verso «later by phone» e molto probabilmente l’origine della cosa è da far risalire a una pubblicazione di quegli anni. Rita Pavone si sarebbe quindi limitata a riportare molte volte la notizia negli anni per promozione personale, come peraltro fa spesso entrando in polemica con artisti e gruppi ben più grandi di lei, vedi Pearl Jam di recente. Recidiva. Il bello è che c’è pure chi le dà corda, vabbè.
Trostfar, gentilmente, raccoglie tutte leccanzoni in una pleilista comoda comoda su spozzifai, per chi desidera. Grazie.