Prima di tutto un assunto: Martin Scorsese è il più grande regista della storia universale. Dato che siamo tutti d’accordo (cito a ramengo: Taxi Driver, Toro scatenato, Fuori orario, Gangs of New York, Quei bravi ragazzi, Shutter Island, The Wolf of Wall Street), procedo. Accauntriclébbb.
The departed: se non lo avete visto, mollate tutto e correte a vederlo, poi tornate (anche perché sto per rivelare delle cose importanti nella trama); se lo avete visto, sapete che è un film eccellente, due ore e passa che tengono incollati allo schermo nonostante la presenza di MéttDémon, che non si capisce mai se è bravo oppure no.
Bene, ecco una cosa notevolissima: quando un personaggio del film sta per morire, Scorsese inserisce una ‘X’ nella scena, così da avvertire lo spettatore. Per esempio, ecco tre fotogrammi con Martin Sheen, Leonardo Di Caprio e Matt Demon, appunto:
Viste le ‘X’? La cosa è tutt’altro che banale, a parer mio (ora faccio dell’ottima critica cinematografica da minimarket). Con la ‘X’ Scorsese dialoga direttamente con me, spettatore, all’insaputa dei protagonisti del film: in quel momento io mi estraneo dal coinvolgimento, riattivo la credulità, ascolto il messaggio del regista e colgo di nuovo il fatto che sto guardando un film. Come se Scorsese fosse sul divano con me e commentasse.
Naturalmente il bello della cosa è che si può non saperla e non ci si perde nulla del film, è solo un guadagno aggratise. Se, quindi, volete cogliere l’occasione per rivedere il film, fateci caso. Puro genio, per me.