«Abbiamo fatto un risultato importante, sono convinto che sia un inizio strepitoso, non ricordo un partito che al primo test elettorale sia andato così bene (mmm, Forza Italia?). Risultati deludenti? Dipende da quali erano le aspettative, i sondaggi ci davano al 2-3% ma in Toscana siamo sopra al 4%, a Firenze siamo al 6,5-7%… Abbiamo vinto».
Chi sostiene di aver vinto è Matteo Renzi, tre giorni fa intervistato a Radio Capital. La vittoria è stata talmente luminosa che in Veneto Italia viva ha preso meno voti dei no-vax. E si parla comunque di frazioni di unità.
Siccome, però, sono fedele al mio spirito di servizio collettivo, ho deciso di leggere per tutti il nuovo libro di Renzi, nel quale «presenta una strategia di medio e lungo periodo sul piano economico, istituzionale e sociale per riscrivere insieme le regole della convivenza democratica e fondare una nuova idea di comunità». Nientedimeno, qualcuno deve pur leggerlo e poi raccontarlo, evitandolo così a tutti gli altri.
Non sfugge il gruppo dell’Enea di Bernini in copertina, ovvero l’eroe in fuga da Troia che sorregge sulle spalle il vecchio padre e porta in salvo il giovane figlio. Il patto tra le generazioni cui allude il Renzi, democristianamente.
Mi accingo alla lettura, con la mia copia autografata, mi immolo per voi tutti, leggo e se sopravvivo sarò qui tra qualche giorno a raccontarlo.
Se non sopravvivo, raccontate per favore che sono soccombuto lottando aspramente contro il nemico, non leggendo un librino da niente. Vado.