Oggi è morto Gianmaria Testa, prima ferroviere e poi musicista. Un disco suo è stato per molto tempo nella mia radiola, Extra-Muros, era la metà degli anni Novanta ed era un bellissimo disco. Testa era un caso stranissimo, adorato a Parigi quasi come Conte – poteva fare due settimane di fila all’Olympia come niente – poco noto in Italia, sia per il genere non facilissimo sia per la sua natura schiva.
Non a caso durante un concerto si rivolse così al pubblico: «Vi prego, non urlate… non riesco a suonare così. Io non sono un urlatore». Un’altra testa bella che se ne va, pure giovane. Mi spiace molto, anche in questo caso.