A proposito di cose belle là fuori, molti non colgono appieno il grande fascino degli Appennini alle soglie dell’inverno.
Piacentino, l’Appennino, al limite ligure, perché più aspretto dei più amichevoli parmense e reggiano. Qui le strade si muovono, scivolano a valle, altro che il prosiùtto. E le città vengono dimenticate.
Incastonate, molte meraviglie, da Velleia (qui l’inutile guida scritta un sacco di tempo fa) a Vigoleno a Castell’Arquato fino a Libarna (qui l’altra inutile guida), Bobbio e Bardi andando in là.
Una volta l’anno, almeno, il giro per me è d’obbligo. È più di un piacere, direi una necessità e un dovere, insieme. E che ricompense!