☀ Sole sole sole per queste due donne: Marica Mastromarino e Roberta Paolini, attrici teatrali, hanno cominciato durante la pandemia a fare la spesa per altre persone, per altruismo e per necessità, immagino, e poi hanno pensato che anche il teatro, in fondo, è un genere di prima necessità. E così hanno fondato Teatro Delivery, scegli cosa vuoi, loro vengono e ti mettono in scena ciò che hai ordinato. Ecco il menu:
Vengono in bici e il cortile, il giardino, il pianerottolo diventano un palco. Eccezionali, bravissime, idea bella e commovente. Pare che Fo sia il piatto più ordinato. Se siete in zona, chiamatele, per voi e i vicini.
✘ Domenica sera, invece, è morto a Roma Adriano Urso. Urso era un pianista di quelli bravi, ecco qui, suonava jazz, swing, atteggiamento alla Buscaglione, per capirci. Uno che l’estate scorsa suonava a Villa Celimontana con il suo «Swing Quartet» proponendo brani di Gershwin, Ellington, Porter, Berlin. Per il personaggio, girava con una fiat 750 e con quella faceva il lavoro che da qualche mese gli permetteva di sopravvivere, non potendo suonare causa pandemia: il rider. Per quanto in macchina, consegnava pizze e cibo a domicilio. Poi domenica la 750 si è fermata, lui è sceso per spingerla perché la pizza deve arrivare calda e pum!, un infarto per strada. E ciao. Non è che prima buttasse bene, anche prima del contagio, e le speranze del dopo erano davvero fosche, lo diceva. E io dico: non c’è nulla di male nel fare il rider, ci mancherebbe, anzi, se le condizioni sono eque. Ma se uno, uno come lui, l’arte ce l’ha, vivaddio, diamogli la possibilità di coltivarla e diffonderla, no? Deve fare il rider? Urso e i suoi colleghi son gente che vive con i tozzi di pane, pur di suonare, gliene potremo pure allungare un po’, o no? Ecchecazzo, così no. Così proprio no.
◼ Michael Pyle, responsabile delle strategie globali di investimento di BlackRock, dovrebbe essere il nuovo capo economista del gruppo della vice presidente Harris. Brian Deese, ex responsabile degli investimenti sostenibili di BlackRock, sarà direttore dei consiglieri economici di Joe Biden. Wally Adeyemo, ex responsabile dello staff di BlackRock, enterà in carica come vice segretario al Tesoro. Notato niente?
Esatto, son tutti uomini. No, scherzavo, la cosa da notare è BlackRock. Che è la più grande società di investimento nel mondo, patrimonio gestito oltre ottomila miliardi di dollari. Ovviamente, partecipazioni ovunque, dal petrolio iracheno ai contractors ai vaccini, per stare all’oggi. Per dare un’idea, è o e stato azionista di peso di: JPMorgan Chase, Bank of America, Citibank, Apple, McDonald’s, Nestlé, Exxon Mobil, Shell, Deutsche Bank, Intesa Sanpaolo, Bnp, ING, per citarne dodici su migliaia.
Non che ciò sia intrinsecamente male ma l’ufficio di presidenza e vicepresidenza cominciano ad assomigliare a una succursale del fondo di investimento. E se poi si occupano di gestione economica degli Stati Uniti, qualche sovrapposizione c’è.
A corredo una curiosa foto di Biden, scatto riuscito.
☀ Sempre USA, dopo l’assalto al Congresso il discorso più interessante, sensato, ficcante, coinvolgente è stato quello di Arnold Schwarzenegger. Lo so, serve l’inglese ma con i sottotitoli si capisce, e poi lui parla bene ma da immigrato, quindi si capisce. Oh, davvero: bravo. Enfasi americana ma stavolta ci vuole.
✘ Whatsapp cambia alcune condizioni relative alla privacy e oddio oddio un sacco di gente si agita e passa a Signal (+4.200% su base settimanale e perché l’ha detto Musk) e Telegram. Dai, non scherziamo, andava fatto anni fa, quando era utile e lo dicevamo altri e io che non siamo l’uomo più ricco del mondo. Non ve n’è fregato nulla finora della vostra privacy, quindi perché ora? Tra l’altro, la modifica dei termini non ha ripercussioni in Europa perché, grazie a dio, abbiamo una legge sulla privacy molto molto avanzata e, di conseguenza, Facebook non può fare quel che vuole da questo punto di vista. Ma, comunque, ripeto: continuate a dar via i fatti vostri belli disinvolti e adesso il problema è whatsapp? Eddai.
✘ Tanto era prima-gli-italiani, prima-gli-emiliani, l’Emilia-sopra-tutto in campagna elettorale, quanto Lucia Borgonzoni una volta perso è sparita. Presenze in consiglio regionale nel 2020? Zero. Nemmeno in videoconferenza. Zero. Nemmeno per sbaglio, in una seduta in cui si parlasse della via in cui abita, niente. Contenti di averla votata?
◼ Fidel Castro era leggendario in questo, era campione del mondo di discorso pubblico. Chavez gli andava dietro, Gheddafi pure, Nancy Pelosi ne ha fatto uno di recente di sette ore, mica male, Marco Boato ne fece uno da diciotto ore ma erano tempi di radicali, anche Pannella alla radio ne faceva di interminabili. Qualche giorno fa Kim Jong-un ha parlato per nove ore al Congresso del Partito. Al di là della lunghezza, mi è piaciuto il proclama: «Vogliamo sottomettere gli USA, nostro nemico».
☀ Se n’è parlato parecchio ma lo riporto perché mi è piaciuto: i russi ci hanno sonoramente preso per i fondelli mandando in onda un’ora, dico un’ora!, di trasmissione tutta in italiano parlato da russi che simula un capodanno televisivo sulla TV italiana. Qui, «Ciao 2020». Poliziotti, cardinali, calciatori, presentatori, ballerine, smandrappate, l’estetica spiace ammetterlo ma è davvero la nostra, quella di RaiUno, e i contenuti non ci vanno distante. Potete anche offendervi, non trovarlo divertente, lo capisco, ma dire che non hanno colto nel segno sarebbe davvero ingiusto. Purtroppo. Avanti, quindi, con Giovanni Urganti e Tutti Frutti, Niletto Niletti e Claudia Cocca, il regista pornografico Alessandro Pallini, Ornella Buzzi, Milanka e Gerolomo Paffuto, Giovanni Dorni, Enrico Carlacci e La Soldinetta, Vittorio Isaia e Giovanni Urganti che cantano Chiesi io al frassino.
☀ Solitamente non mi piace e non sono d’accordo con lei, le volte che mi capita di leggerla, ma stavolta la segnalo: Guia Soncini se l’è presa con i legalisti a parole che sono andati in giro per le feste e sono piuttosto d’accordo con lei. Anche in senso più ampio, ovvero la repubblica dei giovani fuori sede. Ecco l’articolo.
☀ E ora un lavoro ben fatto.
Così, era bello da ammirare.
Le prime due settimane di questo 2021 sono state abbastanza al di là dell’immaginazione, tra l’assalto armato al Campidoglio, la nostra crisi di governo (ricordare il richiamo di Mattarella alla costruzione, meno di quattordici giorni fa, appunto), un governatore di regione (Toti, Liguria) che dichiara di andare piano con i vaccini «altrimenti le scorte finiscono», un’idea di impeachment per Trump a meno di otto giorni dall’insediamento del nuovo presidente, la chiusura o sospensione di un po’ di profili social tra cui anche Libero, il giornale, dopo Trump, la possibilità per le donne di celebrare parti della liturgia, Papa dixit, e l’introduzione della zona bianca. Forse. Non male, direi, come inizio. Va a finire, come ha detto qualcuno, che il 2020 era solo il trailer del 2021.
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