Il momento in cui i cinque corridori in fuga al Giro d’Italia si devono fermare a un passaggio a livello, perdendo un minuto dei tre del vantaggio accumulato, rimanda piacevolmente al ciclismo del dopoguerra, allo scambio di borracce tra avversari, a giri d’Italia in un paese ancora tutto da ricostruire. In definitiva, al ciclismo bello delle origini.