Al giorno due del lockdown, il governo sudcoreano inviò a ogni cittadino un pacco così fatto:
D’accordo, forse i cetrioli sono solo un pensiero cortese ma tutto il resto di essenziale c’era. Compreso, immagino, un messaggio tranquillizzante sul fatto che il governo fosse al lavoro. Penso invece alla dichiarazione di Fontana quando rese obbligatorie le mascherine in Lombardia ma, non essendovene, invitò a usare la sciarpa. La Toscana, almeno, inviò le mascherine a casa e rese l’obbligo successivo. Che distanza.
Volete vivere con me fino in fondo l’umiliazione? D’accordo. Alcuni giorni dopo, ai cittadini sudcoreani arrivò un altro pacco.
Eeeeeh, beeeeeh, ma questa è propagandaaaaa. Anche lo fosse, di certo non delle più inutili. Meglio non fare troppi paragoni, sarebbero impietosi.
Ricordarsene, però, quando si pensa alla Corea del sud come a un paese, mah, esotico, pittoresco, con il sopracciglio di sufficienza alzato.